Cinghiale contro un'auto sulla Cassia: «Ormai è invasione, di notte rischiamo la vita»

Questa volta, per fortuna, nessuno si è fatto male. Ma nei quartieri lungo la Cassia, da Grottarossa a Corso Francia, la presenza dei cinghiali continua a rappresentare un...

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Questa volta, per fortuna, nessuno si è fatto male. Ma nei quartieri lungo la Cassia, da Grottarossa a Corso Francia, la presenza dei cinghiali continua a rappresentare un pericolo per i residenti e per la circolazione stradale. L'ultimo incidente domenica sera, sulla discesa di via Cassia Nuova poco prima dell'incrocio con via dell'Inviolatella Borghese, la strada che si snoda all'interno dell'omonimo parco. Un uomo al volante di un grosso Suv stava procedendo in direzione Centro quando all'improvviso si è visto sbucare dai cespugli che costeggiano la strada un grosso cinghiale. L'automobilista non ha fatto nemmeno in tempo a frenare e ha centrato in pieno l'animale. Il Suv ha riportato danni consistenti ma nessuno è rimasto ferito. Sul posto si è recata una pattuglia della polizia locale del XV Gruppo che ha regolato la viabilità in attesa della squadra di operatori del centro carni addetti al recupero delle carcasse.


I PRECEDENTI
Nello stesso punto, due anni fa, l'incontro con un cinghiale era invece costato la vita al giovane Nazzareno Alessandri, travolto mentre era a bordo del suo scooter. Sbalzato dalla sella, le ferite si erano rivelate fatali. Altri incidenti simili si sono registrati anche in altre aree della città. Come sulla Cristoforo Colombo, dove nel 2016 un bus del Cotral travolse un'intera famiglia di ungulati che che attraversava nel tratto di strada compreso tra Spinaceto e l'Infernetto. La presenza dei cinghiali, anche in gruppi numerosi, sta creando grande apprensioni tra i cittadini che vivono lungo la consolare. La Cassia, anche nel suo tratto urbano, è costeggiata da aree verdi come il Parco di Veio, la Riserva dell'Insugherata e il parco dell'Inviolatella. Gli animali, attratti anche dai rifiuti nei cassonetti, si spingono ormai fin sotto le abitazioni. In particolare a Tomba di Nerone, davanti al giardino dedicato ai caduti sul fronte russo, all'Acqua Traversa e a San Godenzo. I residenti sono preoccupati e chiedono un intervento risolutivo.
 

LE REAZIONI

«Prima o poi doveva accadere, ce ne sono tantissimi in giro - dice Luca, un 43enne di Tomba di Nerone - Io quando torno a casa la sera ho paura, così come quando viaggio in motorino». Chi va su due ruote, ormai, guida con circospezione. Racconta Giulia, una ragazza di San Godenzo: «Sotto casa mia ce ne sono tanti, ormai in motorino si rischia la vita. Quando guido vado sempre pianissimo, ma sarebbe ora che qualcuno intervenisse». Ad esempio, come suggeriscono in molti, con abbattimenti selettivo o campagne di cattura e sterilizzazione. «Vanno catturati e portati in posti adatti, sperabilmente lontano dai centri abitati - dice Mario, un anziano di Grottarossa - qui la situazione sta diventando esplosiva». Ma c'è anche chi se la prende con altri cittadini. «Ci sono persone che addirittura gli danno da mangiare - afferma un altro residente di Tomba di Nerone - Poi ci lamentiamo se succedono queste cose».
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Il Gazzettino