Cervo trovato morto di stenti, il Parco ribatte: «Non è vero, lo abbiamo soccorso e soppresso»

Il povero cervo soppresso e lasciato nella forra
SOSPIROLO - «Nessun divieto al salvataggio dell’animale, gli organi competenti sono stati allertati e sono intervenuti». Ma alla fine l’animale...

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SOSPIROLO - «Nessun divieto al salvataggio dell’animale, gli organi competenti sono stati allertati e sono intervenuti». Ma alla fine l’animale è stato ucciso. Dopo la denuncia a mezzo stampa della storia del cervo incastrato nella forra della Val Soffia, diffusa dal consigliere comunale di Belluno Fabio Rufus Bristot e dai torrentisti che frequentano la zona, arriva la spiegazione dell’ente Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi. Secondo la ricostruzione di chi ha trovato l’animale morto, con il muso sull’acqua, il cervo sarebbe rimasto nell’anfratto per diversi giorni fino a morire di stenti per la mancanza di soccorsi. Ma la versione dell’ente parla di soccorsi immediati e di un animale che, ferito, non aveva speranze di potercela fare. 


«Si rendono necessarie alcune precisazioni, dato che la ricostruzione della vicenda fatta dal signor Bristot è incompleta ed errata – inizia cosi la nota stampa diffusa ieri dal Parco -. L’Ente Parco ha ricevuto da un privato la segnalazione, tramite e-mail, della presenza di un cervo in difficoltà all’interno della Val Soffia. La segnalazione è stata immediatamente girata dall’Ente al Reparto Carabinieri Parco, che svolge istituzionalmente le attività di sorveglianza all’interno dell’area protetta. In data 16 agosto sono intervenuti sul posto, assieme ai Carabinieri Forestali, i Vigili del Fuoco di Belluno, gli agenti del Corpo di Polizia Provinciale e un veterinario dell’Usl 1 Dolomiti Feltre. I Vigili del Fuoco hanno raggiunto l’animale con una calata in corda doppia ed hanno constatato l’impossibilità di recuperarlo in condizioni di sicurezza, poiché lo stesso si trovava in un punto della forra profondamente incassato tra pareti rocciose. Il veterinario, dopo aver accertato che l’animale aveva la zampa posteriore lesionata e verificate le sue precarie condizioni generali di salute, ha stabilito la necessità di procedere con un intervento eutanasico, che è stato effettuato dagli agenti della Polizia Provinciale».

Il cervo, insomma, è stato ucciso e il suo corpo è stato lasciato lì a terra, perchè considerato troppo complicato lo spostamento. Ed è lì, a terra, che i torrentisti l’hanno trovato qualche giorno fa. «È dunque evidente che tutti gli organi competenti per intervenire in queste situazioni sono stati allertati e sono intervenuti - conclude l’Ente -. Per quanto riguarda la presunta disponibilità di alcuni torrentisti a procedere con il recupero dell’animale si evidenzia che all’Ente Parco non è pervenuta nessuna comunicazione. Si evidenzia peraltro che il soggetto titolato ad effettuare interventi in ambienti di forra è il Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico».
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Il Gazzettino