Parioli, a messa con il cane ma il parroco la caccia via

Parioli, a messa con il cane ma il parroco la caccia via
Si era alzata di buon'ora e dopo la consueta passeggiata del mattino insieme al suo cane di nome Zen, uno splendido Labrador chocolate, aveva deciso di recarsi presso la...

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Si era alzata di buon'ora e dopo la consueta passeggiata del mattino insieme al suo cane di nome Zen, uno splendido Labrador chocolate, aveva deciso di recarsi presso la chiesa di Santa Teresina in Panfilo - nel quartiere Parioli - per assistere alla messa delle 10. Ma S.N, cittadina romana, non averebbe mai immaginato che quel momento di festa si sarebbe trasformato in un umiliante gesto di esclusione nei confronti suoi e del suo amico».


«Come loro solito, S.N e Zen si erano infatti sistemati sulle panche più lontane dall'altare e stavano tranquillamente assistendo alla funzione religiosa quando - scrive l'Enpa, l'ente per la protezione animale - giunto il momento della lettura del Vangelo, il sacerdote, preso il microfono, ha intimato alla signora di portare il cane fuori dall'edificio senza dare alcune motivazione. «Le parole del sacerdote, che dovrebbero essere di amore e compassione, e che in questo caso sono state di profonda e ingiustificata intolleranza  - racconta
l'involontaria protagonista di questo increscioso episodio - mi hanno ferita nel profondo anche perché era la prima volta che venivo allontanata da una chiesa, in piena funzione domenicale, a causa del cane. La casa di Dio dovrebbe essere un luogo di accoglienza, di conforto, di riparo; non certo un posto dal quale essere scacciatì».

«Nel giorno in cui è iniziata la chiusura delle Porte Sante, il sacerdote di Santa Teresina in Panfilo non poteva scegliere modo peggiore per celebrare la fine dell'Anno Santo che, vorrei ricordarlo, è dedicato alla Misericordia e, quindi, proprio all'accoglienza dell'altro - commenta la presidente nazionale di Enpa, Carla Rocchi - Sacerdoti e gerarchie ecclesiastiche mi sembra abbiano un rapporto decisamente conflittuale con gli abitanti non umani del creato. E infatti, accanto ad esempi di straordinaria generosità e sensibilità, troviamo altrettanti episodi che rivelano una profonda idiosincrasia, sino ad arrivare a gesti di vera e propria stizza: quello di Santa Teresina in Panfilo non è un fatto isolato. Per questo, sarebbe meraviglioso se il Santo Padre ricordasse a tutti l'importanza di amare e rispettare tutte le creature di Dio, animali compresi. Così, ne sono sicura, le chiese tornerebbero a riempirsi». 


Ma agli uomini di Chiesa San Francesco non gli ha insegnato proprio niente?
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Il Gazzettino