Animali, il Guardiano delle Greggi da ora si chiama "Cane da pastore abruzzese"

Animali, il Guardiano delle Greggi da ora si chiama "Cane da pastore abruzzese"
Da ora in poi anche il cane "guardiano delle greggi" ha la propria identità riconosciuta.  La Giunta regionale dell'Abruzzo ha approvato la modifica del...

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Da ora in poi anche il cane "guardiano delle greggi" ha la propria identità riconosciuta.  La Giunta regionale dell'Abruzzo ha approvato la modifica del nome del celeberrimo guardiano delle greggi da «Cane da pecora abruzzese» o «mastino abruzzese» in «Cane da pastore abruzzese». «È un risultato che rende onore a un'autentica icona della nostra regione - dice  l'assessore alle Aree interne Guido Quintino Liris, - storicamente associata alla pratica della pastorizia che per secoli ha rappresentato la spina dorsale dell'economia della montagna e delle aree interne in generale. Il canis pastoralis o pequarius (pecoraio) dal pelo bianco, di cui scrivevano già in età romana Catone, Columella, Varrone e Palladio, - viene sottolineato - ha continuato a svolgere indisturbato le sue mansioni di guardiano di greggi nel corso dei secoli, senza mai allontanarsi dall'appennino centro-meridionale dove aveva fatto specie a sé». Secondo la Giunta «è una profonda inesattezza nell'indicarlo quale «mastino abruzzese» o «cane da pecora abruzzese».

La voce del padrone per i cani è come quella della mamma (il gatto invece non la riconosce)

E spiega: «La terminologia «mastino», benché usata, sia attualmente da considerarsi desueta e, soprattutto fonte di forte confusione, avendo ormai la cinofilia individuato nei mastini i cani di impronta molossoide, che poco hanno a che vedere con la funzione del cane da pastore abruzzese. In data 19 marzo 2017 anche l'assemblea generale dei soci del Circolo del Pastore Maremmano Abruzzese -Cpma , unica associazione riconosciuta dall'Ente Nazionale della Cinofilia per la tutela della razza, ha formalmente richiesto la modifica del nome ufficiale della razza da «Cane da Pastore maremmano abruzzese» in «Cane da pastore abruzzese», confermando che quest'ultima sia la denominazione maggiormente indicata per individuarne correttamente la funzione e l'origine del cane italiano difensore del gregge. È quindi necessario - dice la Giunta -, per ripristinare una verità storica per troppo tempo ignorata, modificare ed uniformare la definizione in «Cane da pastore abruzzese», il nome della razza, per renderlo più rispondente alla sua storia e alla sua originalità». Un provvedimento ritenuto di rilevanza turistica e culturale per quanto concerne «le tradizioni regionali, anche in ambito floro-faunistico ed in particolar modo delle aree interne locali». Da ricordare che la transumanza, è stata riconosciuta patrimonio immateriale dell'Unesco e che il pastore abruzzese è già definito patrimonio culturale da una legge nazionale nel 2019, che recita: «Il cane bianco italiano da custodia delle greggi, capolavoro della collettiva e plurimillenaria opera di selezione genetica delle genti della montagna abruzzese, è stato ed è elemento insostituibile nell'attività armentaria ecocompatibile della tradizione pastorale abruzzese».  

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Il Gazzettino