È polacca la campionessa del mondo di pizza fatta in casa. Anche un romano sul podio

Davide Cormaci con la sua pizza “La PrimaVera”, giunta seconda al campionato mondiale
La pizza fatta in casa migliore del mondo è polacca. A decretarlo è stata la seconda edizione del VeraPizzaContest, sfida internazionale per pizzaioli tra le...

Continua a leggere con la nostra Promo Flash:

X
Scade il 29/05
ANNUALE
11,99 €
49,99€
Per 1 anno
SCEGLI
MENSILE
1,00 €
4,99€
Per 3 mesi
SCEGLI
2 ANNI
29 €
99,98€
Per 2 anno
SCEGLI

VANTAGGI INCLUSI

  • Tutti gli articoli del sito, anche da app
  • Approfondimenti e newsletter esclusive
  • I podcast delle nostre firme

- oppure -

Sottoscrivi l'abbonamento pagando con Google

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

La pizza fatta in casa migliore del mondo è polacca. A decretarlo è stata la seconda edizione del VeraPizzaContest, sfida internazionale per pizzaioli tra le mura domestiche, promossa dall’Associazione Verace Pizza Napoletana. Ben 1280 le pizze candidate, 726 quelle ammesse in gara provenienti da oltre cinquanta nazioni, con un incremento del 60% rispetto al 2020. E a ottenere il titolo di campionessa mondiale della pizza fatta in casa è stata la polacca Agnieszka Eem, con una Margherita. A riprova del successo crescente della pizza napoletana nel Paese, anche il terzo posto è andato alla Polonia, con Adrian Gromek e la sua "Pizza Cotto & Basil".

L’Italia comunque è rimasta sul podio. Il secondo posto, infatti, è  stato conquistato da un romano: Davide Cormaci, con “La PrimaVera”, pizza con crema di zucchine striate di Napoli, carpaccio di zucchina striata di Napoli, pomodoro ciliegino arancione, burrata di bufala e grani di pepe rosa.

A partecipare sono stati soprattutto uomini, il 68%, tra i quali in particolare italiani, polacchi e brasiliani. Tra i Paesi di origine dei partecipanti ben rappresentati anche Messico, Macedonia, Algeria, Giordania, India, Filippine, Paraguay, Bolivia e Perù.

Il risultato della Polonia si fa metro di un trend. In Polonia, spiega il presidente di AVPN, Antonio Pace, è in atto «una sorta di golden age che la nostra Associazione ha già intercettato da tempo, inaugurando a gennaio del 2020 una scuola per professionisti nel cuore della città di Poznan, dove malgrado la pandemia si sono svolti otto corsi formativi letteralmente andati sold out».

 

 

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino