Stefano Vanin è un entomologo forense, colui che sulle scene del crimine campiona e poi analizza gli insetti. Per cosa? Per stimare la data del decesso, per capire se il cadavere è stato spostato e fornire prove alle indagini. Si è occupato di casi di cronaca noti come quello di Elisa Claps, Yara Gambirasio e Viviana Parisi.
Un lavoro che Vanin, originario del Trevigiano, svolge da anni in collaborazione con le Procure e le forze dell'ordine. Nel suo lavoro, spiega, serve un'estrema precisione. «Accedere alla scena del crimine - spiega - permette di fare raccolte più puntuali e precise. Io ringrazio sempre i medici legali e le forze dell'ordine quando fanno loro il campionamento perché ci mettono l'anima però il pescatore sa dove andare in cerca della trota, per cui quando l'entomologo può accedere alla scena del crimine riesce a raccogliere qualcosa di più. Poi c'è la raccolta che viene fatta in sede autoptica e anche qui continuo a ringraziare i colleghi medici legali che sono veramente collaborativi in questa direzione. Dopo c'è tutto il lavoro di laboratorio che può essere il classico microscopio o meglio lo stereomicroscopio per cui si preparano gli esemplari, si analizzano ma poi si arriva anche alla biologia molecolare perché certe specie conviene analizzarle anche per quanto riguarda il loro dna. E poi c'è la parte che sembra meno importante e che invece è fondamentale che è quella dell'interpretazione del dato. Trasformare quel nome di quell'insetto in un'informazione utile per chi sta conducendo le indagini».
QUI LA SECONDA PARTE DELL'INTERVISTA