Spv, Confindustria attacca Governo
«10 mila auto al giorno, inverosimile»

Giovedì 28 Luglio 2016
Spv, Confindustria attacca Governo «10 mila auto al giorno, inverosimile»
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VICENZA - Si bloccano i cantieri della Spv? Le esternazioni degli ultimi giorni preoccupano gli industriali. «Sul tema del completamento della Pedemontana – dice Gaetano Marangoni, vicepresidente di Confindustria Vicenza con delega al Territorio - stiamo raccogliendo in questi giorni le preoccupazioni delle aziende del territorio. Va ribadita con fermezza la necessità di superare quanto prima l’attuale situazione di stallo. La mancata realizzazione dell’opera avrebbe ricadute drammatiche sull'attività delle imprese e, inevitabilmente, anche sull’occupazione. E questo rischio non riguarda solo le imprese collocate in prossimità del nuovo tracciato stradale, ma tutte quelle, e sono migliaia, che pullulano nell’area pedemontana». 

Nella sede di Confindustria Vicenza si è svolto un incontro tra il commissario straordinario della Spv Silvano Vernizzi, i rappresentanti del concessionario Sis e le imprese vicentine e trevigiane impegnate nei cantieri della strada. «I rappresentanti della Sis - dice Marangoni - hanno riconosciuto la qualificata collaborazione offerta dalle imprese locali, ammettendo alcune difficoltà nelle tempistiche dei pagamenti ed assicurando il massimo impegno nell’attivare linee di credito “ponte” nell’attesa del perfezionamento del project bond che dovrebbe assicurare l’integrale finanziamento dell’opera. Quanto alla querelle di questi giorni sulla sostenibilità finanziaria dell’intervento e sul paventato rischio di penali miliardarie a carico della Regione, il tutto basato su presunte stime sui flussi di traffico in possesso di Cassa Depositi e Prestiti, rimaniamo attoniti sia per la forma, sia per la sostanza del problema sollevato. Non avendo ragioni per dubitare su quanto affermato dal Governatore Zaia e dal commissario Vernizzi, appare del tutto irresponsabile che il Governo formuli critiche pesanti a mezzo stampa, senza aver preliminarmente fornito alla Regione e alla struttura commissariale gli elementi tecnici e giuridici a supporto delle proprie valutazioni e aver attivato un approfondito, quanto riservato, contraddittorio sull’intera questione. Non occorre essere esperti di finanza per sapere che gli stessi investitori che hanno manifestato a JP Morgan la disponibilità a sottoscrivere l’intera emissione dei project bond per il finanziamento della superstrada pedemontana veneta, potrebbero cambiare idea per il solo clamore mediatico sui presunti nuovi dati sul traffico e quindi sulle previsioni dei ricavi da pedaggio».

Se secondo Zaia e Vernizzi non è stato loro ancora fornito uno studio che documenti come si sia giunti a stimare il presunto traffico sulla Spv in poco più di 10.000 veicoli giorno, i numeri apparsi sulla stampa appaiono del tutto inverosimili, a giudizio di Marangoni. «Una volta realizzata, la Pedemontana consentirà all'area più industrializzata del Veneto e dell’intero Paese - aggiunge l'industriale -, di essere in rete con le principali direttrici di comunicazione ovest-est e nord-sud, collegandola agevolmente con la A4, la A31 e A22. Com’è quindi pensabile che un’infrastruttura che il Veneto invoca da almeno trent’anni e che ha tutte queste potenzialità, finisca per avere volumi di traffico che negli stessi territori raggiungono numerose strade provinciali?». Forse, prosegue Marangoni, nel diffondere certe notizie ci sono “prosaiche” finalità politiche, «magari alimentate anche da volontà di rivalsa di qualche potentato imprenditoriale che mal tollera l’allargamento della concorrenza sulle grandi infrastrutture del Paese». In vista del summit a Mestre il dirigente di Confidustria si augura che prevalga la volontà di risolvere tutto e si aspetta dal  Governo «un intervento deciso che metta fine a questo balletto, ridicolo e incomprensibile, e dica chiaro e forte che la Pedemontana non si può fermare».

Anche Unindustria Treviso condivide le posizioni vicentine: Fiorenzo Corazza, vicepresidente dell'associazione trevigiana, dopo l'incontro con Vernizzi e Sis, dice che si deve superare quanto prima l'attuale situazione di stallo: «Non ammettiamo che vi possano essere dubbi che, alla data prevista, non diventi operativa, né che si attuino iniziative di disinformazione su presunte stime dei flussi di traffico creando un clima malsano di insinuazioni. Questi messaggi contraddittori rischiano di compromettere, se non ci sarà una rapida e decisa correzione di rotta, anche la credibilità non solo dei soggetti proponenti ma di tutto il sistema nazionale sui mercati finanziari internazionali».
 

Ultimo aggiornamento: 20:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA