L'ex Cotorossi messo “a fuoco”.
Gli attivisti: «Ora demolite il mostro»

Martedì 11 Ottobre 2016 di Roberto Cervellin
Gli attivisti del bocciodromo chiedono la demolizione del complesso di Borgo Berga. Sherwood foto

VICENZA - Parola d'ordine: «Demolite borgo Berga». Si riaccende la polemica sull'ex Cotorossi. A poche ore dallo sgombero - durante in quale hanno inscenato la performance “The burning Berga” - gli attivisti del bocciodromo di via Rossi tornano a chiedere l'abbattimento del complesso che sorge a pochi passi dalla Rotonda e lanciano gli hashtag #occupyborgoberga e #Vicenzasisolleva. «Chiediamo la demolizione del mostro, costruito senza il rispetto dei vincoli urbanistici, ambientali e paesaggistici», tuonano.

Occhi puntati su palazzo Trissino, perché a fine anno scadrà il permesso di costruire nel luogo. «Il comune non deve dare il via libera a una nuova devastazione - ammoniscono gli attivisti - Il tribunale fa acqua da tutte le parti, l'edificio sta sprofondando, una parte è sotto sequestro e l'area è a rischio idrogeologico. Vicenza rischia di perdere il marchio Unesco. Tutto ciò è avvenuto con enorme spreco di denaro pubblico, mentre è in corso un'inchiesta per abuso edilizio per il sospetto che il pubblico abbia favorito gli interessi del privato».

Sul caso interviene il consigliere dei 5 Stelle Daniele Ferrarin: «Sono molti i cittadini, le associazioni ambientaliste e i gruppi politici che hanno voluto fare chiarezza sull'iter che ha portato alla costruzione degli orribili edifici. La magistratura ha posto sotto sequestro una parte del cantiere e aperto un fascicolo su 18 persone - attacca - E' un dovere di tutti forzare il silenzio e sollecitare la conclusione delle indagini per individuare i colpevoli dell'opera».

Legambiente ha inserito Borgo Berga tra i 10 edifici italiani «che amplificano i danni degli eventi climatici estremi». Dall'inaugurazione, avvenuta 4 anni fa, il complesso ha collezionato esposti in procura, interrogazioni, denunce e battaglie per il suo abbattimento. Le infiltrazioni d'acqua - in alcuni casi vere e proprie voragini - i difetti strutturali e il sequestro del vicino lotto E, sono solo gli ultimi episodi di una telenovela che va avanti da tempo. Nel frattempo il comune ha annunciato che chiederà i danni per i difetti stutturali messi in mostra dal fabbricato, costato 23 milioni.

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