Ha perso una gamba, ma non basta
per avere l'assegno di invalidità Inps

Giovedì 7 Aprile 2016
Ha perso una gamba, ma non basta per avere l'assegno di invalidità Inps
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VICENZA - Non basta perdere una gamba per vedersi riconoscere l'invalidità civile. Così è accaduto a Ludovico C., classe 1952, originario di Novara ma residente a Vicenza. A seguito di una grave setticemia, gli è stata asportata, nel dicembre 2015, la gamba destra. Rimasto privo dell’arto inferiore, nel gennaio di quest'anno ha inoltrato all’Inps domanda telematica per il riconoscimento della pensione di invalidità civile. E la commissione medica ha riconosciuto all’uomo una percentuale di invalidità pari al 60%, con diagnosi “amputazione arto inferiore destro”. 

«L'invalidità del 60 per cento - spiega Giovanni Rossetto, dell'ufficio stampa dell'associazione Agitalia che sta seguendo il caso - non permette di avere l'indennità di invalidità. Ora, contro il verbale dell’Inps, l’Agitalia proporrà all’autorità competente un accertamento tecnico preventivo, al fine di far ottenere al nostro assistito l’assegno di invalidità. Fino a una percentuale di invalidità del 74% non è dovuto, ma faremo valere la patologia depressiva che ha colpito l'uomo, ormai anziano e in difficoltà. La situazione è pazzesca, ma anche la normativa: l'assegno mensile di 294 euro va a chi ha una invalidità del 74% con un limite di reddito di 4.880 euro. In pratica una cifra modestissima, ma nonostante questo non la prende quasi nessuno. Ma nel nostro caso il signore è anche senza un lavoro».

Agitalia è un'associazione con sedi principali a Roma e Milano che si occupa principalmente di tutele nella riscossione di buoni postali, attraverso degli studi legali convenzionati. Poi si appoggia ai patronati per le pratiche previdenziali. Ludovico C. si era associato ad Agitalia per la riscossione di alcuni buoni postali, e si è rivolto all'associazione anche per la pratica di invalidità civile contro l’Inps.  «La situazione italiana è sotto la soglia della decenza - aggiunge Rossetti - con questi imbuti normativi per persone che davvero versano in situazioni difficili, mentre periodicamente veniamo a conoscere vicende di falsi invalidi o falsi ciechi che spremono le casse pubbliche».
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