Vivono con 250 euro al mese:
famiglie non fanno studiare i figli

Lunedì 9 Maggio 2016 di Roberto Cervellin
Rotary e Caritas hanno finanziato 4 borse di studio per le famiglie povere
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VICENZA - Sono talmente povere che non possono mandare i figli a scuola. A Vicenza, come in provincia, la crisi non allenta la presa. Dal punto di vista economico l'Italia pare tornata a crescere, ma sotto l'aspetto sociale ci sono realtà locali al limite dell'indigenza. E' il caso di alcune famiglie - italiane e straniere - con redditi che non superano i 3mila euro annui, ovvero i 250 al mese. Ben al di sotto dei criteri regionali per l'assegnazioni di borse di studio, che hanno una soglia massima di 12.400.

Ne sa qualcosa la Caritas che, con il Rotary club Vicenza Berici, ha finanziato 4 borse per complessivi 2.600 euro per altrettani giovani meritevoli che frequentano le scuole superori. I ragazzi sono stati selezionati in base a una graduatoria a partire dalle richieste dei Centri di ascolto e della San Vincenzo. «Ringraziamo il Rotary che consente ai ragazzi di continuare a studiare e di garantirsi un futuro - sottolinea il direttore della Caritas don Giovanni Sandonà - Sostenerli è responsabilità di tutta la comunità, perché dall'istruzione e dalla cultura passano le possibilità di riscatto e la garanzia di pari diritti». «Il nostro club è attento sia alle problematiche della scuola che a quelle delle famiglie in difficoltà economica», gli fa eco il presidente Rotary Alberto Galla.

 





Solo nel 2015 nel vicentino la Caritas ha aiutato 27 mila persone, oltre il doppio di quelle sostenute appena 4 anni fa, mentre il comune di Vicenza ha erogato contributi a quasi un migliaio di nuclei. «Il disagio si cronicizza - fanno sapere in contra' Torretti - Gli italiani denunciano difficoltà economiche e di lavoro, ma anche solitudine, problemi di salute o legati all'età». Tra i migranti, invece, l'emergenza principale è la mancanza di un appartamento.
Aim, che gestisce l'erogazione di luce e gas, ha messo a disposizione dell'associazione Diakonia, braccio operativo della Caritas, 20 mila euro. Scopo è rinegoziare il debito degli utenti morosi nei confronti dell'azienda, rendendo sostenibile la rateizzazione attraverso un percorso di accompagnamento in base alla capacità di spesa.
La collaborazione va avanti dal 2009 e da allora sono state oltre 400 le persone aiutate grazie a fondi Caritas e Aim per un totale di 155 mila euro. A beneficiarne sono state soprattutto famiglie italiane. «La valenza di aiuti del genere non è  solo di natura economica ma anche educativa - aggiunge don Sandonà - Quella con Aim rimane la prima e unica convenzione di questo tipo con multiutility del territorio della diocesi».

Non è finita. Anche Acque Vicentine sta facendo la sua parte per fare fronte alle piaghe sociali. Nel 2016 il fondo per chi ha bisogno di sostegno sfiorerà i 190 mila euro, ovvero il doppio di quanto previsto in passato.

Ultimo aggiornamento: 21:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA