Contagia il web la gentilezza virale
di Anna, creativa che semina bontà
E #goccegentili sfondano in Europa

Mercoledì 20 Aprile 2016 di Maria Elena Mancuso
Blogger e artigiana, Tulimami, al secolo Anna Pozzan, è l'ideatrice del fenomeno delle #goccegentili

VICENZA - Quella delle #goccegentili è una storia di buoni propositi, nata all’ombra di una abete addobbato, che da un laboratorio di Vicenza si è diffusa in tutta Italia, isole comprese, varcandone addirittura i confini dal Canton Ticino, alla Slovenia, sino al nord Europa. A dare il via a questa “metodica distribuzione di gentilezza a casaccio”, Tulimami, al secolo Anna Pozzan, blogger e artigiana, cresciuta a pane e pennelli, che ha fatto della propria passione per l’handmade una vera e propria professione.

E in quest’epoca di social network, la gentilezza di Anna, tra una foto su Instagram e un post su Facebook, ha contagiato i tanti follower, gli amici e le colleghe che popolano il coloratissimo mondo della creatività 2.0.
«Poche e semplici le regole del gioco», ci spiega Anna. «Un biglietto decorato a forma di goccia, appunto, con una breve frase, anonima e cortese. Poi un luogo a caso per “liberare” questo piccolo gesto di gentilezza, ad uso e consumo di chi lo troverà sulla propria via. La panchina di un parco pubblico, gli scaffali di un supermercato, il manubrio di una bicicletta sgangherata parcheggiata per la strada. L’idea era semplicemente quella di rendere più piacevole la giornata a qualcuno, con un gesto piccolo, proprio come una goccia. Mai avrei immaginato che la cosa prendesse questa piega, ma evidentemente, di gentilezza a questo mondo, si sente un gran bisogno».

Gocce di buoni sentimenti, la giornata si fa più leggera


E così i buoni propositi di Anna per il 2016, hanno contagiato un esercito di paladine dei buoni sentimenti che, dando libero sfogo alla propria fantasia, usano le forme e i materiali più disparati per seminare in incognito gentilezza nelle proprie città. «C’è chi decora sassi, chi dipinge foglie, chi sferruzza gocce all’uncinetto e chi ne realizza versioni in feltro colorato. In tante lasciano la propria “goccia” e scappano via, temendo di essere scoperte. Ma le più temerarie riescono anche a scattare qualche foto che postano sui social network con l’hashtag #goccegentili. E la carrellata di immagini cresce sempre più, raccontando tante storie buffe, tenere o impegnate. C’è chi coinvolge i figli, chi le abbandona in luoghi dove l’allegria non è di casa, chi cerca di diffondere il verbo con ogni mezzo».

«E col passere dei mesi, in tante, hanno cominciato a contattarmi, chiedendomi di realizzare delle gocce gentili da portare sempre con sé. Dei ciondoli in legno sulla falsariga di quelli che creo abitualmente con altri soggetti. Ma non volevo che questa cosa perdesse il proprio spirito iniziale: le gocce dovevano rimanere gentili. E così l’idea giusta è arrivata una mattina di febbraio, ascoltando “Dj chiama Italia” uno dei miei programmi preferiti su Radio Dj. Annualmente organizzano una raccolta fondi da destinare a Dynamo Camp, la Onlus che organizza campi ricreativi gratuiti, per bambini e ragazzi malati di patologie gravi o croniche. Ho deciso, quindi, di realizzare i ciondoli in legno, ma per ogni goccia venduta, due euro saranno accantonati e devoluti, il prossimo febbraio, in un'unica donazione al Dynamo Camp. A seguire manderò a tutte le persone che le hanno acquistate, un’email che rendiconterà la donazione, così, insieme, lavoreremo per un progetto più grande. Il ricavato sarà probabilmente solo una goccia nel mare delle tante donazioni che arrivano all’associazione, ma, ne sono certa, sarà di gran lunga la più gentile».  

Ultimo aggiornamento: 21 Aprile, 10:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA