Al Querini statue incappucciate come
ai musei capitolini visitati da Rouhani
Ma qui non è una questione di Stato

Giovedì 11 Febbraio 2016 di Roberto Cervellin
Le statue del Querini incappucciate

VICENZA - Incappucciate con un sacco nero. Al Querini due statue sono state coperte con un telo.
Il particolare non sarà sfuggito a chi, negli ultimi giorni, ha fatto una passeggiata nello storico parco vicentino e in particolare lungo il viale che conduce al tempietto. Due delle statue sono state "oscurate".

Più o meno come accaduto di recente ai musei capitolini di Roma all'arrivo del presidente iraniano Rouhani. Ma nel capoluogo berico non è prevista alcuna visita di Stato. Si tratta solo di un accorgimento autorizzato dalla Soprintendenza per riparare le statute dagli agenti atmosferici e in particolare dalla pioggia, caduta abbondantemente all'inizio della settimana. "Lavori di ricerca per la definizione di un metodo fisico di controllo del biodeterioramento da eseguirsi sulla statuaria lapidea", recita un avviso molto tecnico attaccato alle statue in pietra.
In altre parole, queste vanno protette affinché il materiale non si deteriori. Di qui la copertura.

In occasione dell'alluvione del 2010 le opere furono sommerse per quasi due metri a causa dell'esondazione del Bacchiglione. I volontari di Civilità del verde le pulirono subito per impedire che il fango si assorbisse e le danneggiasse. In passato la stessa associazione ha coordinato i lavori - finanziati da privati - per recuperare sculture, obelischi e vasi. Alcuni provengono dal parco della distrutta villa Grimani di Fiesso d'Artico, altri da palazzo Vecchia di contra' Cantarane, altri ancora sarebbero il prodotto della bottega del bassanese Orazio Marinali o del veneziano Antonio Gai. Rappresentano simboli come la forza, la prudenza, le quattro stagioni, la fedeltà e il valore.

Ultimo aggiornamento: 16:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA