Consumatori: 19 miliardi di danni per gli azionisti delle popolari venete

Venerdì 13 Gennaio 2017
Manifestazione di azionisti arrabbiati a casa Zonin

VICENZA - Quasi 19 miliardi di euro, per la precisione 18,9, di danni per 210 mila azionisti delle due popolari venete finite nell'inghiottitoio. Questi i calcoli delle associazioni di consumatori Adusbef e Federconsumatori. Il crac delle banche venete, la Popolare di Vicenza di Giovanni Zonin e la Veneto Banca di Vincenzo Consoli, ha prodotto questa voragine - spiegano i presidenti di Adusbef Elio Lannutti e di Federconsumatori Rosario Trefiletti -. Un danno, appunto, di 18,9 miliardi di euro per 210.000 mila azionisti (120.000 BpVi, 90.000 Veneto Banca) tra azzeramento del valore delle azioni (10 miliardi), perdite degli ultimi 3 anni (per 4 miliardi), aumenti di capitale (4,9 miliardi).

Ma questo è solo l'ultimo anello di quella che viene descritta come una lunga catena di scandali e crac. A partire dal «gravissimo scandalo di Mps», la più antica banca italiana «ridotta in cenere in meno di un decennio, che per 544 anni aveva resistito a carestie, pestilenze, invasioni barbariche terremoti». «Al 31 dicembre 2005 - dicono i due presidenti - Mps capitalizzava in Borsa 12,2 mld di euro. Ora, dopo aumenti di capitale per circa 20,5 miliardi di euro per finanziare la sciagurata acquisizione di Antonveneta e dopo aver bruciato 32,2 miliardi di euro nel decennio, ha bisogno di ulteriori 9 miliardi di fondi pubblici». «Mps gestita dall'ex presidente dell'Abi Giuseppe Mussari, è la madre di tutti i crac degli ultimi 32 anni», dicono Lannutti e Trefiletti. E poi citano Bipop-Carire (2002); Banca Popolare di Lodi (2005); Banca Italease (2008); Tercas (2012); Banca Popolare di Milano (2012); Carige (2014).

Guardando all'ammontare dei risparmi bruciati la classifica vede in testa Mps seguita dalle due banche venete.

Subito dopo ci sono, appaiati, gli scandali di Parmalat (14 miliardi di euro di 175mila concittadini) e dei tango bond a (14 miliardi di 450mila famiglie), quindi i casi Bipop Carire (6,6 miliardi di euro e 73.500 risparmiatori coinvolti) e Lehman Brothers (6 mld di euro) fino ai bail in delle quattro banche - Banca Etruria, Banca Marche, CariChieti e Carife - costato 4 miliardi di euro (2,3 anticipati dal Fondo di Risoluzione ed 1,7 miliardi come prestito garantito da Cassa Depositi e Prestiti per 400 miliardi). Ci sono poi i casi dei bond Cirio (1,3 miliardi) e il crac Deiulemar (800 milioni di euro a danno di 13.000 famiglie di Torre del Greco).

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