VICENZA - Una mega-villa con ampio giardino e un potente suv (modello Chrysler 300C Tourign 3.0 V6), per un valore complessivo di circa 1.4 milioni di euro, di proprietà di un soggetto ritenuto "fiscalmente pericoloso", sono stati confiscati dalla Guardia di Finanza di Vicenza. I beni era stati sottoposti a sequestro già nei mesi scorsi e attualmente gestiti da un amministratore giudiziario.
Il provvedimento di confisca è stato adottato su richiesta della Procura della Repubblica di Vicenza all’esito di complesse indagini condotte dalle Fiamme Gialle della tenenza di Schio, che avevano permesso di delineare la sussistenza dei requisiti necessari per l’applicazione delle misure di prevenzione previste dalla legislazione antimafia cioè la “pericolosità sociale” di un soggetto, amministratore di una società operante nel recupero dei rottami metallici, derivante da condanne per reati fiscali e pendenze di vario genere con l’amministrazione finanziaria, nonché dall’ingente sproporzione tra i redditi dichiarati e il patrimonio rientrante nelle sue disponibilità.
L’operazione aveva preso l’avvio dallo sviluppo degli esiti di una verifica fiscale conclusasi con la constatazione di un’evasione dell’Ires per oltre 10 milioni di euro e la denuncia del relativo amministratore. La verifica fiscale e le indagini avevano permesso, tra l’altro, di ricostruire un ingegnoso sistema volto a far apparire intestati a società nazionali controllate da società estere diversi beni immobili in realtà riconducibili alla disponibilità dell’amministratore. L’aggressione ai patrimoni illeciti rappresenta un’importante strategia per la polizia economico-finanziaria, onde sottrarre il profitto a quanti si arricchiscono indebitamente, danneggiando la collettività.
Ultimo aggiornamento: 10:48
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L’operazione aveva preso l’avvio dallo sviluppo degli esiti di una verifica fiscale conclusasi con la constatazione di un’evasione dell’Ires per oltre 10 milioni di euro e la denuncia del relativo amministratore. La verifica fiscale e le indagini avevano permesso, tra l’altro, di ricostruire un ingegnoso sistema volto a far apparire intestati a società nazionali controllate da società estere diversi beni immobili in realtà riconducibili alla disponibilità dell’amministratore. L’aggressione ai patrimoni illeciti rappresenta un’importante strategia per la polizia economico-finanziaria, onde sottrarre il profitto a quanti si arricchiscono indebitamente, danneggiando la collettività.