La parrocchia contesta
l’onorificenza al partigiano Teppa

Lunedì 27 Giugno 2016 di Vittorino Bernardi
Valentino Bortoloso il partigiano "Teppa" riceve l'onorificenza di Stato
2
SCHIO – Il consiglio pastorale della parrocchia di San Pietro apostolo si è apertamente schierato contro l’onorificenza di Stato “Medaglia della Liberazione”, dedicata agli eroi della Resistenza, che il ministero della Difesa giovedì 16 giugno in Prefettura a Vicenza ha concesso a Valentino Bortoloso, 93 anni, uno dei due capi del commando partigiano di 12 uomini che nella notte tra il 6 e 7 luglio 1945 (a guerra finita) penetrò nelle allora carceri mandamentali, ora biblioteca civica Renato Bortoli,e uccise 54 persone (14 donne e 7 minorenni), ree di essere fasciste o collegate al regime.

Per contestare la medaglia a Valentino Bortoloso, “Teppa” il suo nome da partigiano, il consiglio pastorale ha scritto una lettera aperta alla cittadinanza: «Abbiamo accolto con stupore e preoccupazione la notizia dell’assegnazione dell’onorificenza “Medaglia della Liberazione” a uno degli autori dell’Eccidio del 7 luglio ’45… Tale onorificenza assegnata a persona riconosciuta colpevole per l’Eccidio non può essere moralmente e civilmente accolta… Nella nostra Città i valori alti della Resistenza sono stati consegnati in piena verità al presente e al futuro dei giovani nella “Dichiarazione sui valori della concordia civica a 60 anni dai fatti di Schio” sottoscritta il 17 maggio 2005 dall’amministrazione comunale, dall’Anpi, dall’associazione Volontari della Libertà e dal Comitato familiari vittime Eccidio di Schio. L’onorificenza assegnata a uno degli autori dell’Eccidio è da considerarsi un atto improvvido che di fatto ridimensiona, relegandolo nel privato, quel patto di riconciliazione che deve continuare a essere riconosciuto come uno dei valori più alti della nostra convivenza cittadina e del nostro cammino pubblico…».   
© RIPRODUZIONE RISERVATA