L'Ulss 3 assicura: «Il punto nascita
all'ospedale di Asiago non si tocca»

Sabato 9 Gennaio 2016 di Paola Gonzo
Il sindaco di Asiago Roberto Rigoni Stern
ASIAGO - Possono tirare un sospiro di sollievo gli abitanti dell'altopiano di Asiago dopo la notizia che il governo vorrebbe eliminare tutti i punti nascita che registrano meno di 500 parti all'anno, scenario di fronte al quale erano sorte numerose proteste. «Il Ministro - rassicura il direttore generale dell'Ulss 3 Giorgio Roberti - sta definendo assieme alle commissioni di esperti qual è la dotazione minima di personale medico specialista presente nei punti nascita per garantire il massimo della sicurezza alla gestante e al nascituro. Ad oggi la programmazione regionale vigente prevede la presenza del punto nascita e di sei posti letto di ostetricia all’ospedale di Asiago, struttura definita dalle schede come “ospedale nodo di rete con specificità montana”». «Attualmente quindi - aggiunge - non è prevista nessuna chiusura, in quanto il 2015 ha registrato, come numero di parti, il trend degli anni precedenti; in ogni caso confermo che sono attualmente vigenti protocolli aziendali per la gestione della gravidanza in modo integrato tra le due sedi ospedaliere di Bassano ed Asiago al fine di garantire la massima sicurezza alla gestante ed al nascituro». 

L'ospedale di Asiago serve soprattutto le partorienti in arrivo da Gallio, Roana e Foza e ha registrato un aumento di nascite negli ultimi due anni che son passate dalle 99 del 2014 alle 128 del 2015. Nessuna sorpresa, tuttavia, da parte del primo cittadino di Asiago, Roberto Rigoni Stern dopo la comunicazione del direttore generale. «La questione del punto nascite - spiega il sindaco - è un falso problema, in quanto avevamo già avuto sufficienti rassicurazioni in merito al suo mantenimento da parte della regione che, come noto, può ben derogare le disposizioni governative in materia sanitaria. Ciò per cui stiamo attendendo - precisa - è il completamento della programmazione delle schede sanitarie previste per l'ospedale di Asiago e, quindi, un riscontro regionale e un confronto col neo direttore generale sulla richiesta di potenziamento di anestesiologia, garantendo il servizio 24 ore su 24 e mettendo quindi in sicurezza l'ospedale». 
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