Denuncia uno stupro, ma si era inventata tutto: condannata per calunnia

Sabato 3 Dicembre 2016
Falsa denuncia di stupro
COGOLLO DEL CENGIO - Una storia di presunta violenza con protagonista una donna e vittima un uomo è stata chiarita ieri in tribunale a Vicenza. Una 28enne residente in paese, laureata in medicina, venerdì 2 ottobre è stata condannata in primo grado a 1 anno e 4 mesi di reclusione per il reato di calunnia, pena sospesa. Il giorno 8 maggio del 2010 Federica Minnella con una querela aveva accusato di violenza sessuale il suo istruttore di equitazione, il padovano Antonio Sivieri, all’epoca 33enne. Un’accusa smontata l’11 luglio 2013 quando il tribunale di Rovigo assolse dalle pesanti accuse l’uomo. Sentenza che ieri a Vicenza si è ritorta contro Federica Minnella che tramite il suo avvocato farà ricorso in Appello.

Dalla ricostruzione dei fatti ai primi di maggio 2010 l’allora 22enne Federica Minnella, appassionata di equitazione, partecipò nell’isola di Albarella di Rosolina (Rovigo) a un concorso ippico nazionale; in una serata in compagnia del suo istruttore Antonio Sivieri - sostenne la giovane - sarebbe stata da lui violentata. Dopo il processo scaturito dalla denuncia della donna l’uomo è uscito 3 anni dopo innocente. Grazie anche agli sms che la ragazza inviò al suo istruttore dopo la notte d’amore, dai toni lontani dal presuporre una violenza carnale «Ciao tesoro di voglio bene», «Mi manchi», «Mi mancano i tuoi abbracci». Una notte d’amore apparentemente consenziente per 3 anni si trasformò in un incubo per Antonio Sivieri, per le pesanti accuse di stupro, smontate e ieri ribaltate contro la giovane donna, condannata in primo grado per calunnia.

 
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