ZANE’ – L’omicidio del 23 giugno dello scorso anno nell'accampamento nomade in via Liguria di Davide Kari, 51 anni, con il ferimento del fratello Vianello di 42, in una spedizione punitiva compiuta tra i clan rom Kari e Helt, noti dell’Alto Vicentino, è stato pianificato e compiuto con estrema freddezza da parte di Carlo Helt, 40 anni, che ha sparato con una pistola Bernardelli calibro 9, spalleggiato da quattro complici.
È quanto emerso dalle indagini svolte dalla procura della Repubblica di Vicenza che ha chiuso in questi giorni le indagini preliminari e per Carlo Helt (che si è costituito a fine ottobre ai carabinieri di Gorizia dopo 4 mesi di latitanza) e le quattro persone che erano con lui, si profila la richiesta di rinvio a giudizio per omicidio aggravato dalla premeditazione e da futili motivi di Davide Kari e il tentato omicidio del fratello Vianello. Carlo Helt di Rovereto, attualmente in carcere; sua madre Lucia Helt, 59 anni di Schio, in carcere; suo fratello Davide Helt, 28 anni di Cismon del Grappa; l’altro fratello Fulvio Helt, 22 anni di Schio e il cognato e fratello delle vittime Paradise Kari, 28 anni di Schio, che devono rispondere anche di porto abusivo della pistola Bernardelli per la procura vicentina avevano pianificato la spedizione punitiva contro la famiglia Kari, perché un suo componente aveva offeso la memoria dei loro defunti: cosa gravissima, da lavare nel sangue. Così è stato. La prova dello stub sulla pistola che ha ucciso ha rilevato tracce degli spari sui quattro complici perché erano vicini a Carlo Helt al momento della tragica azione punitiva.
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