CALDOGNO - E' stata sequestrata, violentata e derubata del telefonino e dei contanti che aveva con sè. E poi picchiata, intimandole di non raccontare nulla. Ma alla fine i protagonisti della vicenda, avvenuta all'alba di ieri a Caldogno ai danni di una nigeriana di 17 anni, sono stati individuati e fermati: si tratta di due cittadini serbi di 35 anni, che sono stati arrestati e portati in carcere, in quanto ritenuti protagonisti della violenza. Uno di loro è residente a Caldogno, dove sarebbe avvenuta la violenza, l'altro è senza fissa dimora.
La minorenne, in Italia senza fissa dimora, è stata soccorsa da un passante, che si è fermato per soccorrerla, dopo averla trovata a terra lungo la strada, seminuda: dopo l'intervento sul posto ai carabinieri, la giovane è stata condotta al pronto soccorso, dove sono state riscontrate diverse contusioni. Ai militari la giovane ha raccontato di essere stata prelevata contro la sua volontà a Vicenza, nel quartiere di San Bortolo, da due uomini di carnagione chiara e di essere stata portata in una casa di Caldogno, di proprietà del serbo. Dopo le violenze l'hanno per l'appunto picchiata, derubata e poi abbandonata in strada.
Le indagini dei militari della caserma di Dueville hanno consentito di individuare i responsabili della violenza e di sottoporli a fermo di polizia giudiziaria: durante la perquisizione nella casa di Caldogno è stato rinvenuto il cellulare della ragazza, mentre gli indumenti erano stati stati gettati in un raccoglitore della Caritas della zona.
Ultimo aggiornamento: 23 Novembre, 20:00
© RIPRODUZIONE RISERVATA La minorenne, in Italia senza fissa dimora, è stata soccorsa da un passante, che si è fermato per soccorrerla, dopo averla trovata a terra lungo la strada, seminuda: dopo l'intervento sul posto ai carabinieri, la giovane è stata condotta al pronto soccorso, dove sono state riscontrate diverse contusioni. Ai militari la giovane ha raccontato di essere stata prelevata contro la sua volontà a Vicenza, nel quartiere di San Bortolo, da due uomini di carnagione chiara e di essere stata portata in una casa di Caldogno, di proprietà del serbo. Dopo le violenze l'hanno per l'appunto picchiata, derubata e poi abbandonata in strada.
Le indagini dei militari della caserma di Dueville hanno consentito di individuare i responsabili della violenza e di sottoporli a fermo di polizia giudiziaria: durante la perquisizione nella casa di Caldogno è stato rinvenuto il cellulare della ragazza, mentre gli indumenti erano stati stati gettati in un raccoglitore della Caritas della zona.
