MONTECCHIO MAGGIORE - Da richiedente asilo a clandestina, per finire come prostituta lungo la regionale 11 a Montecchio Maggiore, un'arteria molto nota per il meretricio. È la storia di una nigeriana di 30 anni, domiciliata secondo quanto dichiarato a Villafranca Veronese, fermata l'altra sera dalla Polizia locale dei Castelli durante i controlli a contrasto della prostituzione.
La donna è stata vista da agenti in borghese salire in viale Milano sull’auto di un cliente, un uomo coniugato residente nella vallata dell'Agno. Fermato da una pattuglia in zona industriale, l’automobilista è stato sanzionato di 500 euro per la violazione del regolamento comunale antiprostituzione e di altri 500 euro per la guida in stato di ebbrezza perché risultato positivo all’etilometro.
La donna, che era sprovvista di documenti, è stata condotta nella caserma dei carabinieri di Valdagno per essere fotosegnalata. Dai rilievi è emerso che era giunta nell’agosto 2008 a Lampedusa e che nel novembre dello stesso anno aveva presentato richiesta di asilo alla Questura di Roma. Richiesta respinta, visto che nel 2013, sempre da parte del Questore di Roma, è stato emesso a suo carico un ordine di espulsione mai eseguito. Dal suo arrivo in Italia, è stata fotosegnalata nove volte tra Roma e la zona di Pescara. Ora è stata segnalata alla Procura di Vicenza per la non ottemperanza all’ordine di espulsione e per la mancanza di documenti e all’ufficio stranieri della Questura berica per i provvedimenti del caso.
Ultimo aggiornamento: 16:59
© RIPRODUZIONE RISERVATA La donna è stata vista da agenti in borghese salire in viale Milano sull’auto di un cliente, un uomo coniugato residente nella vallata dell'Agno. Fermato da una pattuglia in zona industriale, l’automobilista è stato sanzionato di 500 euro per la violazione del regolamento comunale antiprostituzione e di altri 500 euro per la guida in stato di ebbrezza perché risultato positivo all’etilometro.
La donna, che era sprovvista di documenti, è stata condotta nella caserma dei carabinieri di Valdagno per essere fotosegnalata. Dai rilievi è emerso che era giunta nell’agosto 2008 a Lampedusa e che nel novembre dello stesso anno aveva presentato richiesta di asilo alla Questura di Roma. Richiesta respinta, visto che nel 2013, sempre da parte del Questore di Roma, è stato emesso a suo carico un ordine di espulsione mai eseguito. Dal suo arrivo in Italia, è stata fotosegnalata nove volte tra Roma e la zona di Pescara. Ora è stata segnalata alla Procura di Vicenza per la non ottemperanza all’ordine di espulsione e per la mancanza di documenti e all’ufficio stranieri della Questura berica per i provvedimenti del caso.