La discarica Melagon ad Asiago preoccupa la Valbrenta: grotte di Oliero a rischio

Giovedì 5 Maggio 2016 di Roberto Lazzarato
Valbrenta. Discarica Melagon, Carlo Perli

VALBRENTA - La discarica Melagon sull’Altopiano di Asiago preoccupa la Valbrenta. Con un intervento al Senato il Movimento 5 Stelle chiede di fare luce sulla discarica Melagon, in comune di Asiago, al centro di polemiche per il possibile pericolo ambientale, i cui aspetti negativi potrebbero coinvolgere la Valbrenta. I parlamentari Girotto, Cappelleti, Giarrusso, Moronese, Castaldi, Airola, Paglini e Puglia, si sono rivolti ai ministeri dell’ambiente e della tutela della salute pubblica per conoscere «quali iniziative intendano intraprendere per salvaguardare l’integrità ambientale e la salute della collettività, considerato che fattori esterni, anche di tipo sismico e di tracimazione, potrebbero condurre ad un potenziale disastro ambientale inquinando le acque del secondo bacino acquifero più importante d’Europa». Il bacino in questione è quello di Oliero, nel quale confluiscono le precipitazioni assorbite dal terreno montano attraverso le grotte che uniscono l’Altopiano al fondovalle e dal quale un sistema di pompaggio, tra i più efficaci d’Europa, rifornisce d’acqua lo stesso Altopiano.

La vignetta di Lazzarato


La discarica Melagon, attivata circa 20 anni fa, passata da ex cava di marmo a discarica di rifiuti solidi urbani, sostengono gli esponenti del M5S, potrebbe rivelarsi un grosso pericolo ambientale a causa delle possibili infiltrazioni di percolato che, dal fondo della cava, potrebbero precipitare sul bacino di Oliero, inquinandolo irrimediabilmente con gravi ripercussioni.

«La discarica nei primi anni è stata utilizzata in modo incontrollato, mentre in seguito vi confluiva il rifiuto secco - spiega il sindaco di Valstagna, Carlo Perli -. Realizzata per ricevere il rifiuto secco dell’Altopiano, in realtà negli ultimi anni i rifiuti di Asiago sono stati convogliati al centro raccolta fra Bassano e Cartigliano, mentre alla Melagon sono stati destinati i rifiuti di altre località della pianura. Se, in seguito agli accertamenti del Corpo Forestale, sembra che sotto il profilo normativo il conferimento in discarica sia in regola, noi vogliamo avere la certezza per quanto riguarda due aspetti: il problema della pericolosità dei reflui e la verifica del fenomeno dell’endocarsismo e delle conseguenze di eventuali sollecitazioni, per esempio scosse telluriche».

Dal momento che il nostro è un Paese dove troppo spesso si chiudono le stalle quando i buoi si sono già eclissati, Perli ha ritenuto opportuno tutelare il proprio comune, chiedendo al sindaco di Asiago di «convocare una conferenza dei servizi, con l’intervento degli amministratori locali, politici regionali, gestori della discarica e tecnici per verificare se sono state fatte delle prospezioni geofisiche sul suolo, esami ed accertamenti sul materiale conferito, se esistono pericoli di infiltrazioni dannose che potrebbero arrecare danni all’ambiente e alle falde acquifere, e conoscere le prospettive future della stessa discarica».

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