Secco, battesimo del fuoco a Roma
«Primo giorno, già cento votazioni»

Giovedì 28 Aprile 2016 di Claudio Strati
Secco, battesimo del fuoco a Roma «Primo giorno, già cento votazioni»

BASSANO - Dino Secco è già piombato a Roma, ad occupare il suo seggio di deputato. Ieri la "defenestrazione" di Galan e la proclamazione del nuovo parlamentare, oggi già il via ai lavori a Montecitorio per il neo onorevole forzitalico originario di Solagna, in Valbrenta. «E' stato un battesimo del fuoco - scherza Secco - con votazioni a raffica. Ho partecipato alla riunione per la legge sulla magistratura onorifica, poi ho partecipato a cento votazioni». 

Dino Secco, classe '52, una carriera da "moderato" nella Dc e poi in Forza Italia, già sindaco di Solagna, assessore e vicepresidente della Provincia di Vicenza, quindi capo di gabinetto dell'ente a cui erano state "tagliate" le cariche politiche, ha già le idee chiare. Pensa di occuparsi cioè di quei temi che da anni lo caratterizzano. Per quanto riguarda la lotta politica, si tiene prudentemente abbottonato.

L'onorevole della Valbrenta


Onorevole di cosa si occuperà soprattutto?

«Di turismo e lavoro, soprattutto. E delle piccole attività commerciali e artigianali, soprattutto quelle dei centri storici. Perché sono legate alla vita e alla ricettività delle città. Se chiudono quelle, chiudono i centri, chiudono le città, diventano meno accoglienti e interessanti. Sono gli argomenti della mia storia amministrativa personale».

Darà un occhio e una mano alle amministrazioni locali?

«Il Bassanese è un territorio che deve progredire, non andare indietro come accaduto negli ultimi anni, perdendo il tribunale e altri servizi centrali. Dobbiamo riuscire a invertire una tendenza che ha penalizzato questo territorio. La Valbrenta  è la terra da dove provengo e quindi mi sta a cuore. Nel Vicentino ci sono molte realtà a cui sono vicino».

In politica e in Forza Italia lei è tra quelli che valorizzano il centrismo più che le estreme. Lo si è visto anche negli "appoggi", combattuti, a liste e candidature a Bassano. Ora in Parlamento?

«In Parlamento si parla e si lavora su attività legislativa, si respira un clima diverso e queste questioni restano fuori. Dobbiamo capire che alla gente interessa la soluzione dei problemi, non tanto insistere a discutere di situazioni politiche».

Quanto pensa che durerà il suo mandato alla Camera?

«Diciamo che la legislatura ha ancora davanti due anni, fino al 2018. Nel frattempo, vedremo».





 

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