Massacra di botte la convivente
e la sequestra in casa: arrestato

Giovedì 27 Ottobre 2016 di Elena Ferrarese
Massacra di botte la convivente e la sequestra in casa: arrestato
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BASSANO - Poteva essere un altro caso di femminicidio, ma grazie alla segnalazione di un cittadino e al pronto intervento dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Bassano del Grappa la donna, seppur in gravi condizioni, è ancora viva. L’arresto del soggetto violento è avvenuto martedì 25 ottobre di mattina: si tratta di Marco Moro, bassanese classe 1974. Intorno alle 10.40 un uomo di passaggio in Via Ca’ Dolfin ha sentito forti rumori di una presumibile colluttazione provenire dall’interno di un’abitazione ed ha chiamato il 112

L’operatore della Centrale dei Carabinieri, percepita subito la gravità del fatto, ha inviato sul posto una “gazzella” dell’Aliquota Radiomobile che vi è arrivata in soli 4 minuti. La pattuglia dell’Arma, giunta davanti alla porta dell’abitazione, sospettando e verificando dai rumori la possibile situazione di violenza, ne ha intimato l’apertura, ricevendo in risposta un secco diniego da parte dell’arrestato. A quel punto i Carabinieri hanno chiesto l’immediata assistenza dei Vigili del Fuoco, che li hanno raggiunti con un mezzo di soccorso dotato di elevatore.

I militari si sono introdotti così all’interno dell’abitazione dal terrazzo, utilizzando l’elevatore e accertando, una volta in casa, che Moro aveva pesantemente malmenato la convivente e che l’aveva anche sequestrata di fatto nell’appartamento: aveva chiuso a chiave la porta blindata, occultando le chiavi all’interno di una scatola di gelati riposta nel surgelatore.

Il soggetto è stato arrestato e portato in caserma, mentre la donna è stata accompagnata all’ospedale civile, dove i medici le hanno riscontrato un trauma cranico, un’infrazione delle ossa nasali, una frattura del seno mascellare destro, una distorsione della colonna cervicale e lesioni da strozzamento al collo, per una prognosi di almeno 30 giorni. Marco Moro è stato associato presso la casa circondariale di Vicenza a disposizione del sostituto Procuratore Claudia Brunino, che ha configurato i capi di imputazione in sequestro di persona e lesioni personali dolose.
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