La tragedia di Marta, l'avvocato:
«Famiglia rassicurata, ma lei moriva»

Mercoledì 13 Gennaio 2016 di Paola Gonzo
Marta Lazzarin, la blogger morta di parto al San Bassiano
11

BASSANO - Una gestione dell'emergenza non adeguata. È questo il responso della relazione preliminare scaturita dall'ispezione ministeriale all'ospedale San Bassiano a seguito del caso della trentaquattrenne Marta Lazzarin, deceduta lo scorso 29 dicembre assieme a Leonardo, il bimbo di ventisette settimane che portava in grembo. E ora l'avvocato della famiglia, Francesca Ottoni, dice che attende maggiori dettagli soprattutto sul fatto che i famigliari sostengono: ovvero che venivano rassicurati sulle condizioni della paziente, mentre tutto stava precipitando.

«La gestione dell'emergenza, - si legge nel comunicato diffuso ieri dal Ministero - su un piano comunicativo, non è stata adeguata, creando forse delle aspettative nei famigliari sull'esito delle cure. Da sottolineare la non adeguata gestione del dolore. Da un punto di vista clinico, è emersa la necessità di aumentare negli operatori l’aderenza alle procedure relative alle condizioni di rischio che possono essere presenti in gravidanza, con particolare riferimento alla problematica delle infezioni. In particolare, la sepsi in gravidanza è una patologia ad elevata letalità e le cui probabilità di sopravvivenza sono tempo-dipendenti, per cui sono necessari identificazione precoce e monitoraggio continuo del quadro clinico... Peraltro - conclude il Ministero, assolvendo in parte l'operato dell'ospedale - è stata somministrata terapia antibiotica iniziale appropriata al quadro di infezione sospettato».

Parole che pesano come un macigno e alla luce delle quali la mente corre a quelle drammatiche otto ore intercorse dal ricovero di Marta, nella tarda mattinata di quel tragico martedì, fino al decesso nella prima serata dello stesso giorno. Dopo il documento degli ispettori ministeriali, la domanda è se in quelle otto ore si poteva qualcosa in più per salvare la vita della giovane blogger.

«Le notizie indirette che ci giungono - fa sapere Francesca Ottoni, l'avvocato della famiglia Lazzarin - non fanno altro che confermare quanto è sempre stato sostenuto, ossia che Marta ha patito un'estrema sofferenza e nel mentre i familiari son sempre stati rassicurati circa le sue condizioni. Nonostante la situazione a loro apparisse fuori norma - aggiunge l'avvocato -, gli operatori hanno sostenuto a più riprese come tutto si stesse svolgendo nella più assoluta normalità, se non altro fino al tragico precipitare delle cose che ha condotto purtroppo Marta alla morte. Da noi - precisa, concludendo - nessuna nuova accusa nei confronti della struttura ospedaliera, attendiamo la relazione dettagliata e lo sviluppo delle indagini e del procedimento penale in corso».

Ultimo aggiornamento: 14 Gennaio, 09:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA