Mamma morta dopo il feto. I cinque
medici indagati. I dubbi della famiglia

Domenica 3 Gennaio 2016 di Paola Gonzo
Marta Lazzarin

BASSANO - Sono in cinque gli indagati per omicidio colposo nella vicenda della morte di Marta Lazzarin, la trentaquattrenne deceduta poco meno di una settimana fa all'ospedale San Bassiano.

Yoram Jacob Meir, primario del reparto di ostetricia e ginecologia, assieme ai medici Paola Lanza e Maria Concetta Mangano, all'anestesista Vittorio Bernardi e all'ostetrica Lucia Sasso sono stati informati già al momento del sequestro delle cartelle cliniche da parte dei carabinieri per permettere loro di nominare un consulente in vista dell'esame autoptico della giovane mamma in calendario martedì pomeriggio, molto probabilmente all'interno della struttura ospedaliera di Bassano. Ad eseguirlo sarà il medico legale Paolo Fais dell'università di Verona, alla presenza del consulente della famiglia della vittima, Enrico Pedoia, e di quelli nominati dagli indagati. Passaggi obbligati per fare chiarezza sugli eventi accaduti dal momento del ricovero di Marta, nella mattinata dello scorso 29 dicembre, fino alla tragica morte per arresto cardiaco avvenuta nel tardo pomeriggio, dovuta secondo le prime ipotesi ad un'embolia polmonare, e per comprendere il quadro delle eventuali responsabilità.

«Ci tengo a sottolineare - precisa Francesca Ottoni, l'avvocato della famiglia della Lazzarin - che la famiglia non sta puntando il dito contro i sanitari e i medici che hanno assistito Marta nelle ore precedenti al decesso e non ritiene a priori che sussista una responsabilità dell'ospedale. Tuttavia - specifica - i familiari sentono l'esigenza di fare tutte le verifiche del caso».

COSA E' SUCCESSO IN QUELLE OTTO ORE?
La domanda cruciale e che non trova ancora risposta è se nelle otto ore del ricovero non sia forse stato possibile fare qualcosa o agire diversamente per salvare la vita della donna. Marta era infatti entrata in ospedale con febbre molto alta e un'infezione già in atto. «Chiaramente - aggiunge il legale - la famiglia si è fidata dei medici presenti i quali hanno trattato il caso di Marta come quello di un parto naturale, sebbene il feto fosse già senza vita, ma ora, con il senno di poi, gli interrogativi, del tutto legittimi, non mancano». Per ulteriori sviluppi sarà necessario attendere l'autopsia di martedì, con la quale la famiglia si aspetta di fare un po' di luce sulla tragica vicenda.

Ultimo aggiornamento: 4 Gennaio, 22:10