Interrogazione a Roma: «Monitorare
salute di residenti inquinati da cromo»

Mercoledì 21 Settembre 2016
Il senatore Cappelletti e l'ex operaio Giuseppe Artuso nella ex fabbrica che nel 2014 raccontò come, vista la situazione, nel 1980 preferì andare a fare il bidello

TEZZE SUL BRENTA - «Abbiamo chiesto al ministro Lorenzin di intervenire al fine di assicurare  il monitoraggio dello stato di salute dei cittadini residenti nell'area circostante la ex Tricom, l'industria galvanica di Stroppari a Tezze sul Brenta,  che dal 1973 al 2003 ha causato il più grande e grave inquinamento da cromo esavalente delle falde acquifere di tutta Europa, dal bassanese fino all'Alta Padovana, coinvolgendo le province di Vicenza e Padova». Si torna a chiedere il monitoraggio della situazione a livello sanitario per l'area soggetta all'inquinamento del cromo, anche se sono passati il processo e le condanne per alcune morti. Ad avanzare la richiesta al Governo è il senatore Enrico Cappelletti del M5S, con una interrogazione parlamentare al ministro della Salute.

Le proteste a Bassano per il processo in primo grado

 

«E' risaputo - ha dichiarato Cappelletti - che il cromo esavalente è un potente cancerogeno e fra i lavoratori della ex Tricom si sono già verificati alcuni decessi per neoplasia polmonare che hanno portato alla condanna dei dirigenti dell'ex stabilimento galvanico per omicidio colposo plurimo. E' dunque inconcepibile che non si sia ancora provveduto a tenere sotto costante osservazione le condizioni fisiche di chi ha lavorato a stretto contatto con questa sostanza e della popolazione che  ha utilizzato l'acqua contaminata in diverse modalità, tutti i giorni e per molti anni». In sostanza il Cinquestelle chiede un intervento simile a quello adottato nell'area inquinata dai Pfas.

Come si ricorderà tutta la vicenda e i controlli iniziarono quando una famiglia scoprì bruciature e arrossamenti della pelle derivanti dalle docce di casa, che pescavano l'acqua in un pozzo in giardino, dove si evidenziarono anche alcune mutazioni nell'aspetto dei fiori. Poi il processo, le iniziali assoluzioni a Bassano che suscitarono forti proteste e le successive condanne anche per alcune morti di ex dipendenti. Un paio di anni fa un ex operaio, Giuseppe Artuso (nella foto tornato sul luogo di lavoro nell'ex galvanica) raccontò al Gazzettino che negli anni '80 si sottopose a visite mediche, l'esito delle quali lo convinse a lasciare il lavoro e andare a fare il bidello.

Ultimo aggiornamento: 13:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA