Sentiero del Brenta, ben 5400 firme
Ferazzoli: «Studiamo un'alternativa»
Ciclopista sì, ma meno impatto

Mercoledì 5 Ottobre 2016 di Roberto Lazzarato
Valbrenta. Il sentiero del Brenta e il consiglio dell'Unione Montana

VALBRENTA. Sono già 5400 le firme raccolte dal comitato «Salviamo il sentiero del Brenta» consegnate al presidente Luca Ferazzoli, in apertura della seduta del consiglio dell’Unione Montana Valbrenta. Il considerevole quantitativo di sottoscrizioni è stato raccolto in circa due mesi con la petizione rivolta agli amministratori della Valle «per un’alternativa sostenibile alla ciclopista del Brenta», il tratto in territorio di Pove, con la contestata soluzione dell’asfalto, dopo aver accertato che «il tracciato della ciclopista in progetto nel tratto in territorio di Pove del Grappa, si viene a sovrapporre all’attuale sentiero in sinistra Brenta, stravolgendone completamente la sua naturale e straordinaria bellezza». 

Presentando le firme al consiglio dell’UM è stato ribadito dai promotori: «Non siamo contrari alla ciclopista, ma chiediamo che venga trovata una soluzione alternativa che preservi integro l’attuale sentiero e non ne comprometta la funzionalità».

La petizione è stata illustrata al consiglio assieme alla richiesta di «un confronto con le nostre proposte, al fine di trovare un punto d’incontro per una soluzione percorribile». Ferazzoli ha accolto l’invito del comitato dichiarandosi disponibile ad un incontro in tempi ristretti, visto le scadenze alle porte, «una opportunità di confronto ed un incipit a lavorare insieme». Ferazzoli ha precisato altresì che, «pur non essendo questa la sede per discutere della questione, è bene precisare che c’è la disponibilità ad aprire un ragionamento per trovare un’alternativa per un minore impatto ambientale, ma per quanto riguarda il resto, il bando prevedeva la conformità urbanistica che è stata individuata sin dal 2008, con un tracciato in destra e sinistra Brenta, con le forme partecipative previste». 

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