Il commercialista Procopi si spara
nel suo studio: era nel cda di vari enti
Incarico a Banca Nuova, gruppo PopVi

Venerdì 22 Luglio 2016
Gianpietro Procopi, notissimo professionista in città (archivio Gazzettino)
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BASSANO - Si è sparato nel suo studio "storico", da qualche anno chiuso ma sempre un suo rifugio personale. Gianpietro Procopi, 75 anni, notissimo commercialista bassanese, ha deciso così di mettere fine alla sua vita. Procopi era nel consiglio d'amministrazione, come consigliere indipendente, della Banca Nuova, partecipata al 100 per cento da Popolare Vicenza, l'istituto di credito presideuto dal vicentino Marino Breganze (come vicepresidente anche l'imprenditore vicentino Fiorenzo Sbabo) acquisito durante gli anni della presidenza di Gianni Zonin in Sicilia. A livello professionale Procopi è stato un uomo molto quotato. Allievo di Primo Silvestri, primo sindaco della città nel dopoguerra, deputato del Psdi e amministratore di rango, era stato avviato nel suo studio all'attività di commercialista sempre svolta ai massimi livelli e per alcuni anni aveva anche svolto una certa attività politica nelle fila del partito di Saragat. E' stato anche il presidente dell'ordine locale dei commercialisti.

Tra i vari incarichi, anche ruoli nei consigli d'amministrazione di società pubbliche locali come la Brenta Servizi e il Consorzio di Bonifica. Gianpietro Procopi ha deciso di mettere fine alla sua vita dopo una giornata all'insegna della normalità. Ieri in mattinata si è recato in viale Venezia, allo studio Fracca Poloniato dove aveva da alcuni anni posto il suo ufficio a fianco dei due dottori commercialisti Roberto Fracca e Roberto Poloniato, al Termine di Cassola al Residence City, dove lavora anche come commercialista la figlia Elisa (l'altro figlio, Nicola, è in Brasile). Nel pomeriggio poi si è recato nel suo studio personale di via Roma, in centro città. Verso il tardo pomeriggio chi lo chiamava non aveva risposte. La moglie Mariolina allora si è messa in cerca di lui ed è entrata nei locali di via Roma, facendo la tragica e dolorosa scoperta. Erano circa le 19.40. Sono accorsi i sanitari e i carabinieri, ma ovviamente non c'era più nulla da fare.

Per i suoi colleghi e la sua famiglia un dolore immenso. «Era una grande persona - dice commosso il dottor Roberto Poloniato -, glielo assicuro. Un vero signore, disponibile e gentile. Non ci sono parole per descrivere quello che proviamo». Ieri sera avevano appuntamento con lui per la cena dello studio, ma poco prima è arrivata la tragica notizia. Gianpietro Procopi aveva avuto una vita molto attiva. Un male incurabile gli aveva portato via la prima moglie, da cui aveva avuto i due figli. Poi la serenità ritrovata con il secondo matrimonio. Ieri un colpo di pistola, in solitudine, ha messo la parola fine. Pare che il professionista abbia lasciato una lettera nella quale spiega il motivo del suo gesto, ed ora gli investigatori stanno cercando di capire se questo possa o meno essere collegato alle recenti vicende della Popolare di Vicenza. 

(Foto archivio Gazzettino)
Ultimo aggiornamento: 14:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA