Aggredirono il capotreno, a processo
quattro ventenni per varie accuse

Mercoledì 2 Marzo 2016 di Paola Gonzo
La stazione di Bassano
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BASSANO - La banda dei picchiatori finirà sotto processo. È quanto accadrà a quattro ragazzi che dovranno presentarsi in tribunale dinanzi al giudice Camilla Amedoro per rispondere a vario titolo delle accuse di danneggiamento, resistenza, violenza, lesioni, oltraggio a pubblico ufficiale, furto e percosse, mentre le presunte vittime potranno costituirsi parte civile per ottenere il risarcimento dei danni subiti. Quattro gli episodi contestati dal procuratore Antonino Cappelleri a Samir Boudersi, 20 anni, originario di Montebelluna ma residente a Bassano (avv. Paola Miotti), ai marocchini Ahmad Aouziou, 21 anni, sempre di Bassano (avv.ti Nicoletta Pan e Francy Dolci) e Mohamed Jalal Belouarti, 30 anni (avv. Carlo Covini) e, infine, a Hammada Fashani, 20 anni, residente a Marostica (avv. Fabio Targa).

Tutti i fatti erano avvenuti nel giro di poco tempo, circa un anno fa. Il primo, il 7 gennaio 2015, in stazione dei treni a Bassano, dove tre degli imputati avevano insultato e aggredito il capotreno che li aveva fermati per un ordinario controllo dei biglietti e, scesi dal treno, si erano scagliati contro le vetrate della stazione infrangendole. Nemmeno l'arrivo dei carabinieri era stato sufficiente a fermarli nelle aggressioni e negli insulti. Due giorni dopo, Fashani e Boudersi erano stati pizzicati assieme ad un minorenne a rubare alcuni abiti all'Iperbattocchio di Romano, mentre il 26 febbraio Belouarti aveva preso di mira e danneggiato un'auto lungo la strada; il poliziotto intervenuto, in quell'occasione, era stato pesantemente aggredito dal complice Boudersi incassando ben cinque giorni di prognosi.

Proprio quest'ultimo, infine, il 5 marzo avrebbe danneggiato assieme ad Aouziou le auto parcheggiate di alcuni cittadini che, notando l'accaduto, si erano lanciati all'inseguimento, provocando una lite conclusasi in caserma dai carabinieri, dove le stesse vittime si erano in extremis rifugiate. Anche in quel caso l'aggressione non era finita lì, dato che Boudersi aveva inseguito i fuggiaschi e danneggiato un interfono nell'anticamera della caserma.
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