Al setaccio i vecchi bilanci del club
di calcio, Gdf ipotizza fatture fasulle
L'ex presidente si dice tranquillo

Mercoledì 10 Febbraio 2016
L'ex presidente Roberto Graziotto

ROSSANO VENETO - L'ipotesi dell'accusa alla base dell'indagina avviata dalla Guardia di finanza sui bilanci dell’Asd Rossano 2004, gloriosa società dilettantistica di calcio con una rappresentativa che milita nel campionato regionale di Prima Categoria, riguarda un giro di fatture per operazioni inesistenti, che sarebbero state finalizzate alla creazione di fondi neri e all’evasione delle imposte sui redditi e sull’Iva. Le perquisizioni nei giorni scorsi tra Bassanese e Cittadellese compiute dalle Fiamme Gialle della compagnia di Bassano hanno riguardato aziende, società, esercizi commerciali e studi professionali. Da sottolineare che la vecchia società è stata chiusa tre anni fa e oggi esiste la nuova Asd Rossano Calcio, sorta nel 2014 (presidente Monique Ganassin), che risulta estranea alle indagini le quali, a quanto si è saputo, riguarda gli anni trascorsi. 

Obiettivo del gigantesco blitz, coordinato dal pubblico ministero berico Silvia Golin, il sequestro di tutta la documentazione contabile inerente i contratti di sponsorizzazione con l’Asd Rossano Calcio. Le Fiamme Gialle hanno raccolto numerosa documentazione cartacea e altrettanti supporti informatici che dovranno essere analizzati nel dettaglio. Stando alle prime indiscrezioni gli investigatori avrebbero il compito di ricostruire il volume d’affari della società negli ultimi cinque anni. Tra le pieghe dei bilanci dell’Asd rossanese si nasconderebbero diverse fatture sospette. Questa almeno l'ipotesi d'accusa.

Sono complessivamente quarantuno le persone finite sul registro degli indagati, con due diverse contestazioni. Al presidente del Rossano Calcio Roberto Graziotto (foto), 60 anni, dipendente di una ditta del Padovano, e ai dirigenti Alfredo Degetto, 65 anni, pensionato, e Antonio Tessarolo, 63enne, titolare di un panificio in paese, tutti residenti a Rossano, viene contestato il reato più grave. Cioè quello di aver emesso fatture per operazioni inesistenti. Agli altri trentotto indagati la Procura vicentina contesta invece l’articolo 2 della normativa fiscale risalente all’anno 2000, ovvero la dichiarazione fraudolenta dei redditi attraverso il ricorso a fatture per operazioni nulle.

Sotto inchiesta si sono ritrovati imprenditori di prima grandezza, ma anche piccoli artigiani, professionisti, commercianti e persino soggetti che avrebbero avuto con il Rossano Calcio semplici rapporti di collaborazione, con contratti saltuari. I nomi più conosciuti sono certamente quelli di Daniele Lago, 42enne bassanese, titolare della Steda spa, il colosso rossanese delle costruzioni, con sede anche a Pordenone, in liquidazione dal 2014, di Andrea Gastaldello, 38enne di Rossano, ex assessore comunale, titolare della Wilier Triestina Spa, l’azienda costruttrice di biciclette da corsa, nota per aver fornito il materiale tecnico a Marco Pantani negli ultimi anni di carriera, e di Loris Gobbo, 51enne imprenditore meccanico, attualmente consigliere comunale della Lega Nord a Rossano. 

Naturalmente la vicenda, anticipata ieri dal Gazzettino, ha sollevato un grande scalpore nel Bassanese e nell'Alta Padovana.

L'imprenditore Andrea Gastaldello ha dichiarato di essere perfettamente tranquillo e di aver sempre operato con correttezza. Anche Roberto Graziotto, per quasi due decenni alla guida del club calcistico, si è detto tranquillo rigettando l'idea di aver emesso fatture per operazioni inesistenti.

Ultimo aggiornamento: 11:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA