“Affare fatica”, è boom di adesioni: più di 300 giovani al lavoro d’estate

Venerdì 23 Giugno 2017 di Maria Elena Mancuso
Bassano, torna “Affare fatica” ed e' boom di adesioni. Più di trecento giovani al lavoro d’estate.

BASSANO - Altro che scansafatiche. A smentire i luoghi comuni sull’indolenza dei ragazzi di oggi, arriva un esercito di laboriose magliette rosse. Sono, infatti, più di trecento i giovani tra i quattordici e i diciannove anni che, per sette settimane, “invaderanno” le strade di Bassano, Marostica e Cassola armati di pennelli, vernici, spazzoloni e tanta voglia di fare. Ripulire cartelli stradali, imbiancare le pareti di scuole e centri sportivi, cancellare graffiti in giro per la città. Piccoli lavori di manutenzione straordinaria, svolti in cambio di “buoni fatica”, coupon da cinquanta euro a settimana da spendere in libri, sport e musica, ma anche in abbigliamento e alimentari.
Ritorna “Io ci sto!...Affare fatica”, il progetto di cittadinanza attiva rivolto ai giovani, realizzato per la prima volta lo scorso anno dall'assessorato alle politiche giovanili di Bassano e da Farmacasa.
Un’iniziativa che ha coinvolto e conquistato davvero tutti, dalle istituzioni ai ragazzi, passando per i genitori, fino agli stessi organizzatori, increduli di tanto successo.
«Davvero non pensavamo potesse andare così bene», dice Marco Lo Giudice, coordinatore dell’iniziativa. «Ma dopo l’esperienza dello scorso anno, sono arrivate tantissime richieste. In primo luogo da parte dei ragazzi, poi anche dai genitori e da altri comuni, come Marostica e Cassola, che hanno fatto loro il progetto. E i numeri continuano a crescere. Siamo già più di trecento e, a questi ritmi, contiamo di superare le quattrocentocinquanta adesioni».
Le iscrizioni difatti continuano e le prime squadre sono già all’opera, dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 12.
«Tutto nasce dalla necessità di coinvolgere i giovani durante il periodo estivo», spiega ancora Lo Giudice.
«Soprattutto per quel che riguarda i ragazzi tra i quattordici e i sedici anni, alle prese con la fase più critica dell’adolescenza. Qualcosa che potesse tenerli impegnati e farli uscire dall’isolamento che, come abbiamo visto dalla cronaca degli ultimi mesi, può davvero essere pericoloso. Un’iniziativa che allo stesso tempo li stimolasse e fosse educativa. E cosa c’è di più educativo della fatica?
Torna così alla ribalta il caro, vecchio “lavoretto estivo”. Una consuetudine fino a qualche anno fa, prima che la crisi e i limiti imposti dalla legge, cambiassero le carte in tavola».
Uno strumento quindi per far vivere ai ragazzi valori, impegno e responsabilità. Per sperimentare e apprezzare il lavoro di squadra. Per prendersi cura del proprio territorio e valorizzare il bene comune.
«Un impegno che vede coinvolti non solo i ragazzi, ma l’intera collettività. Istituzioni, famiglie, associazioni e privati che collaborano, organizzano e sponsorizzano l’iniziativa, rendendo possibile tutto questo.
Al centro resta la voglia di fare di questi giovani, che, in realtà, non vedono l’ora di impegnarsi. È stato sufficiente trovare la chiave giusta perché, entusiasti, fossero loro stessi a coinvolgere amici e compagni di scuola. Di certo c’è chi ha maggiori necessità e tutti sono attratti dalla possibilità di un piccolo guadagno. Ma, com’è emerso dai questionari anonimi che i ragazzi compilano alla fine di ogni settimana di lavoro, la motivazione più grande resta l’opportunità di fare nuove conoscenze. E l’ultimo giorno, il 28 luglio, per loro ci sarà un’ulteriore ricompensa. Una grande festa di chiusura che renderà “l’affare fatica” ancora più conveniente».

 

Ultimo aggiornamento: 1 Settembre, 11:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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