Le fortissime pressioni internazionali, soprattutto degli Usa, hanno portato alla liberazione di 19 sacerdoti incarcerati dal presidente del Nicaragua Ortega.
IL CASO
Il Papa nell’Angelus dell’inizio dell’anno, aveva ricordato la situazione tesissima, con vescovi e sacerdoti “privati della libertà”. Una crisi diplomatica complessa e brutta che perdura da alcuni anni poiché il presidente Ortega continua il suo progetto teso a neutralizzare le strutture sociali della Chiesa cattolica al fine di controllare la sua presunta «attività eversiva» e renderla non ostile al regime autocratico-sandinista. Le ultime repressioni sono continuate anche durante le feste di Natale con una altra raffica di sacerdoti arrestati solo perché avevano osato alzare la voce a favore dei diritti umani. A Natale erano state tassativamente vietate anche le processioni natalizie, i presepi viventi, le manifestazioni pubbliche religiose.
Papa Francesco in questi dieci anni ha cercato in ogni modo di avere un rapporto dialettico con Ortega tuttavia si è dovuto arrendere davanti ai fatti. L'escalation repressiva ha portato alla chiusura di molte scuole cattoliche, delle università, al congelamento dei conti correnti di istituti religiosi, la soppressione di ordini religiosi, la cacciata del nunzio apostolico fino all'interruzione delle relazioni bilaterali con la Santa Sede.
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La crisi in Nicaragua è stata graduale e il culmine è stato raggiunto nel 2018, quando gli studenti sono scesi in piazza contro un'operazione di incenerimento in una riserva naturale che sarebbe stata tollerata dal governo di sinistra. Le proteste si sono rapidamente diffuse in tutto il Paese.Il regime ha usato la forza brutale per reprimere le manifestazioni, con sacerdoti e vescovi che hanno aperto le loro chiese in modo che i manifestanti potessero trovare protezione dai proiettili della polizia.
Nella prima preghiera dell'anno, all'Angelus, Papa Francesco aveva manifestato il suo allarme per una situazione che sembra avvitata su se stessa senza sbocchi: «Seguo con profonda preoccupazione ciò che sta accadendo in Nicaragua, dove i vescovi e i sacerdoti sono privati della libertà». Aveva anche aggiunto che la ricerca della pace «nasce dalla verità, dalla giustizia, dalla libertà, dall'amore e dal dialogo». Ma Ortega e la moglie Murillo da quell'orecchio non ci sentono proprio.