Papa Francesco osserva da Santa Marta le mosse del presidente Milei e pensa al viaggio in Argentina (salute permettendo)

Lunedì 11 Dicembre 2023 di Franca Giansoldati
Papa Francesco osserva da Santa Marta le mosse del presidente Milei e pensa al viaggio in Argentina (salute permettendo)

Anche Papa Francesco da Santa Marta sta seguendo a distanza quello che accade in Argentina, in attesa di vedere quali saranno gli effetti delle riforme draconiane messe a punto dal neo eletto Javier Milei, il candidato ultra-liberista deciso ad intervenire “con la motosega” sul comparto economico ormai al tracollo e con una inflazione che si aggira attorno al 130 per cento l'anno.

Intanto domani il neo ministro dell'economia Luis Caputo annuncerà le prime misure per ridurre il deficit.

Riguardo alle preoccupazioni del settore pubblico, ha però assicurato che nessun dipendente pubblico si deve preoccupare del proprio posto di lavoro, anche se nel primo giorno del suo mandato è stato firmato un ordine esecutivo che riduce i ministeri da 21 a 9. «Quello che intendiamo combattere - ha spiegato - è il cosiddetto impiego militante, che esiste per ragioni politiche, che non porta nulla al tavolo e toglie produttività, stipendio e mansioni ai dipendenti che vogliono lavorare».

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Diversi giornali argentini in questo quadro danno per scontato che Papa Francesco voglia fare presto un viaggio nella sua patria, meta che finora ha sempre accantonato privilegiando altre mete. Potrebbe essere proprio Milei a ricevere il Pontefice nonostante le offese che gli ha rivolto durante la campagna elettorale, squalificandolo in modo mai visto prima. Dopo l'elezione però Bergoglio ha chiamato Milei e nel corso di una lunga telefonata gli assicurato le sue preghiere, ricevendo in cambio un invito aperto a viaggiare con tutti gli onori nel suo paese dove vive l'ultima sorella ancora in vita, Maria Elena, 96 anni, attualmente in cura in una struttura sanitaria. Anche se si sentono al telefono regolarmente Papa Francesco vuole andarla a trovare, del resto ili tempo stringe. Nel marzo scorso ad un sito spagnolo, Infobae, aveva assicurato la sua volontà a partire.

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Inizialmente la visita a Buenos Aires era prevista per il dicembre 2017. POi è slittata per una serie di appuntamenti che si andavano accavallando. «Si andava prima in Cile, poi in Argentina e Uruguay. Il programma era quello. Ma cosa è successo? C’erano le elezioni proprio in quel momento. Quindi abbiamo dovuto spostare il Cile a dicembre e poi andare in Argentina e Uruguay a gennaio. A gennaio non trovi nemmeno il gatto… Poi il programma è stato cambiato e sono stati realizzati Cile e Perù. E l’Argentina e l’Uruguay sono state lasciate per dopo… Non c'è un rifiuto di andare – aveva affermato il Papa -. In nessun modo. Il viaggio era programmato. Sono aperto all’opportunità... Voglio andare in Argentina».

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Se la salute e le condizioni fisiche sempre più fragili consentiranno al Papa di sopportare voli particolarmente lunghi, e i medici non lo scoraggeranno come è stato fatto per Dubai, Bergoglio potrebbe rifare la valigia e partire. Un modo per controllare di persona se le riforme annunciate da Milei terranno conto delle fasce della popolazione più povere. Un viaggio immaginato forse anche per offrire il suo aiuto a pacificare un paese sempre più lacerato. 

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