La crisi Israele-Vaticano si stempera, l'ambasciatore israeliano spiega che gli è stato tradotto male il comunicato

Un gruppo di rabbini ha scritto al Papa una lettera ringraziandolo per la mano tesa

Giovedì 15 Febbraio 2024 di Franca Giansoldati
La crisi Israele-Vaticano si stempera, l'ambasciatore israeliano spiega che gli è stato tradotto male il comunicato

Lo scontro Vaticano-Israele è destinato a rientrare velocemente, del resto è troppo importante il legame e il cammino che faticosamente hanno instaurato negli anni queste due realtà.

A fare marcia indietro e rivedere le parole usate è stato l'ambasciatore israeliano, Raphael Schutz che sempre su X, dal suo account, ha spiegato che la parola “deplorevole” utilizzata per giudicare la posizione del cardinale Pietro Parolin ieri (che aveva espresso sgomento davanti alla “carneficina” di Gaza) era stata tradotta male. Il testo in inglese, originale, definiva la dichiarazione del cardinale “regrettable”.

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«Nella traduzione in italiano è stata scelta la parola 'deplorevole' che poteva anche essere tradotta in modo più preciso con 'sfortunata'» sottolinea il diplomatico israeliano. La reazione di Israele ieri era stata valutata eccessiva anche da tanti politici italiani, sorpresi per questa impennata negativa.  

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A questo si aggiunge la lettera di gruppo di rabbini e studiosi del dialogo ebraico-cristiano che ha scritto al Papa: «Ci conforta il fatto che Ella abbia teso la mano agli ebrei di tutto il mondo, e in particolare a quelli di Israele, in questo momento di grande sofferenza», scrivono, sottolineando «anche il suo impegno nell'opporsi attivamente all'antisemitismo e all'antigiudaismo, che negli ultimi tempi hanno assunto dimensioni sconosciute alla maggior parte di noi durante la nostra vita». La lettera pubblicata in prima pagina dall'Osservatore Romano, è firmata da Jehoshua Ahrens (Francoforte/Berna), Yitz Greenberg (Gerusalemme/New York) e David Meyer (Parigi/Roma), nonché Karma Ben Johanan (Gerusalemme) e Malka Zeiger Simkovich (Chicago).

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In un editoriale pubblicato su Vatican News è stata citata la scrittrice e poetessa Edith Bruck che nella primavera del 1944, tredicenne, venne catturata nel ghetto ungherese di Sátoraljaújhely e deportata ad Auschwitz. Anche lei ha espresso posizioni simili a quelle del cardinale Pietro Parolin sulla carneficina in atto a Gaza. «Bruck Ha rivolto critiche severe contro l’attuale primo ministro israeliano, affermando che ha danneggiato gli ebrei della diaspora perché ha ridato vigore all’antisemitismo che non è mai scomparso ed ora è aumentato. Bruck ha aggiunto la sua convinzione che con questa politica non si elimineranno mai i terroristi».

In segno di amicizia con i cristiani la mamma di uno dei ragazzi rapiti il 7 ottobre e nelle mani dei terroristi Rachel Goldberg-Polin ha registrato un video “agli amici cristiani nel mondo” per l'inizio della Quaresima.

«Oggi - dice Rachel - è il 131mo giorno dal rapimento di mio figlio, ed è anche Mercoledì delle Ceneri per i nostri vicini e amici cristiani nel mondo, che hanno dato tanto sostegno a noi personalmente e alle famiglie degli ostaggi. Desidero quindi augurarvi una Quaresima piena di senso e significato».

Ultimo aggiornamento: 16 Febbraio, 09:37 © RIPRODUZIONE RISERVATA