PERUGIA - L'Università per stranieri è una matrioska per la procura e la guardia di finanza di Perugia.
Così ieri i militari del Nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza, diretti dal colonnello Antonella Casazza e dal tenente colonnello Michelangelo Tolino, si sono presentati alla Stranieri per dare esecuzione a un decreto di acquisizione documentale, nonché di esibizione di atti e documenti. Acquisizioni eseguite anche a Roma, al ministero dell’Istruzione. Nei faldoni delle fiamme gialle sono entrati ovviamente i verbali dei concorsi nel mirino, ma anche mail e chat, quelle trovate quasi per caso nell'ambito dell'inchiesta Suarez, appunto, e che raccontano – secondo le accuse – degli esiti «predeterminati» delle procedure concorsuali. L'ipotesi è che ci possano essere stati una serie di scambi di favori tra i docenti, alcuni dei quali facevano parte delle commissioni esaminatrici. Tra i concorsi finiti nell'inchiesta, quello vinto dalla professoressa Stefania Spina, ex direttrice del Centro di valutazione e certificazioni linguistiche, con l'ex rettrice Giuliana Grego Bolli a cui si contesta di aver avuto un ruolo nelle presunte irregolarità. Le procedure al vaglio nel nuovo fascicolo della procura, infatti, sarebbero relative agli anni tra il 2018 e il 2020 e non toccano l'attuale gestione della Stranieri. Tra gli indagati ci sono – ovviamente a vario titolo e con responsabilità diverse - sia docenti che vincitori dei concorsi. Tra loro, a quanto apprende Il Messaggero, anche Federica Venier, Sabine Elisabeth Koesters Gensini, Luciana Forti, Daria Coppola, Grazia Basile, Paolo Di Giovine, Daniele Piccini e Sabina Fontana: tutti avranno ora modo di difendersi e di dimostrare la correttezza del proprio operato a partire dagli interrogatori già fissati nei prossimi giorni. Mentre ieri, sono state ascoltate in procura alcune persone considerate informate sui fatti, non è escluso che l'inchiesta possa allargarsi e toccare anche altri atenei, considerando che molte delle persone coinvolte lavorano in diverse regioni d'Italia, dal Lazio alla Puglia fino alla Sicilia.
IL PROCURATORE
Tornando all'indagine, il procuratore Cantone ha spiegato come dall’analisi del materiale e dei documenti, anche informatici, acquisiti a settembre dello scorso anno, «sono emersi elementi che consentono di ipotizzare l’esistenza di irregolarità nello svolgimento di alcuni concorsi, indetti per l’assunzione di ricercatori e professori universitari». In particolare, ha sottolineato Cantone, «gli esiti potrebbero essere stati predeterminati, a seconda dei casi, mediante la scelta dei tempi dell’uscita dei bandi, la loro profilazione, l’individuazione di commissari compiacenti ed il controllo di ciascuna fase delle selezioni, fino alla nomina a vincitori dei candidati prescelti, a prescindere da ogni valutazione comparativa e di merito. Ritenute tali condotte degne di approfondimento investigativo ed al fine di verificare l’eventuale grado di coinvolgimento delle persone indagate, anche a loro tutela, sono stati disposti puntuali accertamenti, mediante l’acquisizione di ulteriore documentazione relativa alle singole procedure concorsuali». Fino alla fine della matrioska.