Uber, hackerati dati di 57 milioni di clienti: l'azienda ha pagato 100mila dollari per insabbiare tutto

Mercoledì 22 Novembre 2017
Uber, hackerati dati di 57 milioni di clienti: l'azienda ha pagato 100mila dollari per insabbiare tutto
Anche Uber è stata hackerata: il ceo della società, Dara Khosrowshahi, ha rivelato che alla fine del 2016 sono stati rubati i dati di 57 milioni di utilizzatori nel mondo e quelli di 600 mila autisti. In particolare sono stati hackerati i nomi, le email e i numeri di telefono degli utenti, oltre ai numeri di patente dei conducenti. Khosrowshahi, che è stato nominato alla guida dell'azienda a fine agosto, ha detto di averlo saputo recentemente.

Sulla base di accertamenti esterni, ha spiegato Uber, i numeri della carte di credito e dei conti bancari, i numeri della sicurezza sociale e le date di nascita degli utenti non sarebbero stati piratati. Khosrowshahi ha riferito che i responsabile sarebbero due persone che non fanno parte della società. «L'incidente non ha colpito il sistema dell'impresa nè la sua infrastruttura», ha assicurato. «Al momento dell'incidente abbiamo preso immediatamente le misure per mettere al sicuro i dati e mettere fine all'accesso non autorizzato. Abbiamo identificato i responsabili e ottenuto delle assicurazioni che i dati raccolti saranno distrutti», ha aggiunto. 

Uber ha ammesso che per tener nascosto il furto, nell'ottobre 2016, dei dati di oltre 57 milioni di clienti ha pagato agli hacker autori dell'attacco 100 mila dollari.
Lo riporta il Wall street Journal. La società ha inoltre reso noto che ha licenziato Joe Sullivan e Craig Clark, capo e vice della sicurezza. 
Ultimo aggiornamento: 23 Novembre, 08:39 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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