L'Antitrust europea sarebbe pronta a colpire Apple con una multa di ben 500 milioni di euro per l'abuso di posizione dominante nell'offerta di streaming musicale, con pratiche commerciali anticoncorrenziali e «sleali».
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Apple, le accuse dell'Ue
Al colosso americano si contesta in particolare di aver bloccato le app di concorrenti dal poter informare gli utenti dell'iPhone o dell'iPad, rispettivamente celebre telefono e tablet di Apple, di alternative più economiche rispetto alle proprie offerte. Secondo l'Ft non è stato già deciso quando verrà annunciata la multa monstre al gruppo di Cupertino, probabilmente all'inizio del prossimo mese, ma non ci sarebbero invece molti dubbi sulla direzione già presa dall'indagine Antitrust. La sanzione sarebbe una delle più importanti imposte dall'Ue alle grandi aziende tecnologiche, pur con una serie di multe a Google già annunciate che raggiungono complessivamente gli 8 miliardi di euro e sulle quali sono ancora pendenti dei ricorsi. Apple non è invece mai stata multata dall'Antitrust europea, mentre ha ricevuto nel 2020 una multa per 1,1 miliardi in Francia per comportamento anticoncorrenziale, poi ridotta a 372 milioni dopo il ricorso. L'autorità europea per la concorrenza sta anche conducendo degli accertamenti su Apple relativi a possibili restrizioni praticate agli sviluppatori sul servizio di pagamenti Apple Pay.
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Apple, cosa vuole Bruxelles
La nuova mossa dell'Antitrust Ue si inserisce nella lotta aperta da Bruxelles per arginare lo strapotere delle 'Big Tech' nell'Unione, chiedendo loro anche di render conto del proprio operato con due riforme parallele, la legge europea sui mercati digitali (Digital markets act o Dma) e la legge sui servizi digitali (Digital service act o Dsa). La prima designa i grandi gruppi come Apple, Amazon e Google come 'gatekeeper' o guardiani ed è pensata per garantire un più alto grado di concorrenza nei mercati digitali impedendo abusi di potere sul mercato e l'ingresso di nuovi operatori. Dopo varie fasi di implementazione, la Dma sarà pienamente applicata dal prossimo 6 marzo. La Dsa, pienamente in vigore per tutti gli operatori online Ue dal 16 febbraio, mira a prevenire le attività illegali o dannose online e la diffusione di notizie false.