Testimonianza choc di una ex tennista francese: «Io violentata 400 volte dal mio allenatore, tre al giorno»

Angelique Cauchy era numero due del mondo della classifica juniores

Sabato 14 Ottobre 2023
Testimonianza choc di un ex tennista francese: «Io violentata 400 volte dal mio allenatore, tre al giorno»

La sua testimonianza sta scuotendo la Francia e non solo.

Angelique Cauchy è un'ex tennista francese, oggi 36enne, che anni fa veniva considerata una delle più promettenti al mondo, tanto da aver scalato le classifiche juniores fino a diventare numero due del mondo. La sua però è una storia di violenze e abusi perpetrati dal suo allenatore del tempo, Andrew Gueddes, che ne hanno inevitabilmente limitato la carriera, oltre che condizionato la vita. Cauchy non è stata l'unica vittima di Gueddes, che dal 2021 sta scontando una pena detentiva di 18 anni per violenza sessuale su quattro minori di età compresa tra 12 e 17 anni.

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Negli ultimi giorni però Cauchy è stata chiamata nuovamente a testimoniare davanti a una commissione d'inchiesta che aveva il compito di identificare "carenze operative all'interno delle federazioni sportive, del movimento sportivo e degli organi di governance sportiva". Angelique ha così raccontato, ancora una volta, di essere stata «violentata quasi 400 volte per due anni» dal suo allenatore. E il suo racconto ora si arricchisce di nuovi terrificanti dettagli: «Sono stati i 15 giorni peggiori della mia vita. Mi violentava tre volte al giorno. La prima notte mi ha chiesto di andare nella sua stanza e non l’ho fatto. E così è entrato lui nella mia. Ero prigioniera, non potevo andarmene quando volevo. Le sere dopo, sembra una follia, ma ci sono andata da sola, e ho fatto quei 13 passi che mi separavano dalla sua stanza per andare a farmi violentare».

L'incubo di Cauchy è iniziato quando aveva soltanto 12 anni: «È successo in nemmeno due o tre mesi. Gli ho detto: "No, non devi, non va bene. Non voglio". Mi disse: "Sai, succede spesso nelle relazioni tra allenatore e allieva"». L'ex tennista ha ricordato di sentirsi «paralizzata» durante gli stupri, con la mente schiacciata continuamente da quei pensieri terribili: «Avevo un piccolo taccuino con gli autografi dei giocatori del Psg, perché andavo a vederli al Camp des Loges. E tra questi fogli ho scritto: ‘Non ce la faccio più, deve finire, farò smettere tutto'. Ho pensato tante volte di uccidermi».

Le violenze di Gueddes non erano soltanto fisiche, ma anche psicologiche: «Per spaventarmi mi ha addirittura detto che avevo l'AIDS. Tra i 13 e i 18 anni ho vissuto pensando di avere l'AIDS». Cauchy ha poi denunciato le istituzioni sportive, che sapevano ma facevano finta di non vedere: «Era noto nel mondo del tennis che il comportamento di Gueddes con le ragazze non era corretto. Ma quando una donna si è lamentata con il presidente del club, la risposta è stata: "Sì, ma ci porta i titoli". C'era sempre chi diceva "Sì, sta con…, esce con…". Ma a 38 anni non esci con una ragazza di 15, tanto meno quando la alleni».

Ultimo aggiornamento: 16:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA