Vendetta, tremenda vendetta.
Sinner, il ritorno in campo a Rotterdam
Dodici mesi fa, all’approdo in Olanda, nella scia del successo a Montpellier, Sinner aveva vinto solo 9 partite su 22 contro i top 10, da allora se n’è aggiudicate 16 su 21, addirittura 12 delle ultime 13. Da allora, dopo i successi nel «1000» di Toronto e dei «500» di Pechino e Vienna, il trionfo di Davis e degli Australian Open, con i due ko inflitti a Djokovic, torna a Rotterdam da numero 1 del tabellone e dei pronostici, anche per Richard Krajicek, re di Wimbledon 1996, oggi organizzatore del torneo: «E’ totalmente dedicato, preparato, gioca bene, si muove benissimo, ha ottimi e solidi colpi da fondo, con Alcaraz e Rublev tira più forte di tutti, ha anche un gran servizio che, come Djokovic, spinge al massimo proprio quando ne ha bisogno. Oggi non possono batterlo in molti: magari i battitori Safiullin e Hurkacz».
Svolta
Il suo super coach australiano, Darren Cahill, individua proprio in Rotterdam il giro di boa del 2023 di Jannik: «Nel secondo turno ha battuto Tsitsipas col quale aveva perso due anni di fila agli Australian Open e a Roma nel 2022. Lì ha imparato ad essere un tennista più intelligente ed è decollata la stagione». Sul prediletto mantello veloce indoor olandese, nel 2020 Sinner era arrivato ai quarti battendo il primo top ten, David Goffin. Quest’anno, da numero 1 del tabellone, ritrova al primo turno, martedì o mercoledì, Van de Zandschulp che ha superato d’acchito a Melbourne, quindi il vincente fra Monfils e un qualificato, sulla strada nei quarti presumibilmente di Bublik o Coric, e in semifinale di Dimitrov. Che sarà il primo avversario di Sonego, Musetti incrocia Griekspoor. Il numero 2 del torneo è Rublev, in gara anche Rune (in crisi di gestione), Korda (in ripresa) e Aliassime (senza risultati).
Vagnozzi
Nel segno della leggerezza, per liberarsi dalla pressione del successo sempre e comunque che l’accompagnerà d’ora in avanti, da neo campione Slam, Jannik in Olanda schiera in panchina solo il capo allenatore Simone Vagnozzi e il fisioterapista Giacomo Naldi (Cahill e il preparatore atletico Umberto Ferrara si aggregheranno fra Indian Wells e Miami). La motivazione è forte: «Dopo gli impegni di Roma ho riposato solo due giorni e sono tornato immediatamente in palestra per mantenere la condizione ed essere pronto per Rotterdam». La visione è chiarissima: «Ora i miei avversari mi rispettano di più, ma mi conoscono anche di più, pure nelle mie debolezze. Devo essere preparato ed è per questo che mi alleno. Vediamo come reagisco ora che tutti conoscono il mio gioco. La maggior parte dei tennisti adesso non avrà nulla da perdere contro di me ed è qualcosa di diverso rispetto al passato perché giocheranno con meno pressione». Puntando agli Slam e al numero 1: «Mancano tre tornei del Grande Slam e mi piacerebbe fare meglio dell’anno scorso. A Wimbledon sono arrivato in semifinale e non sarà facile migliorare. Al Roland Garros al secondo turno e agli US Open agli ottavi. Uno degli obiettivi è fare meglio in quei tornei. Quando stai meglio fisicamente e mentalmente è più facile. Ci sono tornei importanti come Indian Wells, Miami, la stagione sulla terra battuta… Adesso sono il numero 4 e per essere il numero uno devo passare per il 3 e il 2. Vado passo dopo passo».
Discorsi da saggio, anche se ha appena 22 anni.