Rugby Italia, Sei Nazioni, Danilo Fischetti, la carica del pilone di Genzano: «Sogno due vittorie azzurre»

In campo oggi all'Olimpico contro la Francia il giocatore del London Irish

Domenica 5 Febbraio 2023 di Giacomo Rossetti
Rugby Italia, Sei Nazioni, Danilo Fischetti, la carica del pilone di Genzano: «Sogno due vittorie azzurre»
Oggi il peso del rugby italiano è (anche) sulle possenti spalle di Danilo Fischetti: il pilone sinistro della Nazionale, 25 anni, alle 16 sarà in campo per la prima partita del 6 Nazioni 2023, contro la Francia dei fenomeni. Nato a Genzano, alle porte di Roma, e divenuto grande tra Capitolina, Accademia FIR, Calvisano e Zebre, Danilo ora gioca nel London Irish, ma quando torna all'Olimpico vive sempre un sogno: «Quando andavo allo stadio da tifoso, anche solo l'idea di giocare per il mio Paese e nella mia città mi riempiva di orgoglio e responsabilità», esordisce questo carrarmato di 181 cm per 107 kg.
Esordiamo contro i cugini d'Oltralpe: che partita dobbiamo aspettarci?
«Conosciamo molto bene la Francia, di sicuro sarà una sfida fisica: loro sono i campioni del 6 Nazioni in carica, e si presentano da favoriti al Mondiale che ospiteranno quest'estate. Hanno un gioco imprevedibile, gli piace rischiare' il pallone. Sono la squadra più forte di un torneo in cui nessuna partita sarà facile».
Come ha scoperto la palla ovale?
«Tardi, avevo 14 anni e all'epoca giocavo a calcio, attaccante. Un giorno ci fu un'iniziativa per promuovere il rugby nella mia scuola, io provai e mi piacque subito il contatto, la sensazione di dominare l'avversario. Così iniziai alla Garibaldina Rugby (ora Aprilia Rugby, ndc), e poi tutto è venuto da sé».
Perché proprio pilone?
«Ho iniziato giocando centro, poi in Accademia alle Fiamme Oro mi spostarono tallonatore, fino a che in Nazionale U17 il tecnico Paolo Grassi ebbe l'intuizione di mettermi a sinistra. Adoro lottare nella mischia, e offrire ai compagni qualcosa in più».
Come procede la vita a Londra?
«Mi sto trovando benissimo: società e compagni sono stati molto accoglienti, il mio è un club multietnico, con giocatori da Nuova Zelanda, Australia per cui non ho avuto problemi di ambientamento. Piano piano ho anche migliorato il mio livello di inglese».
Cosa le manca di Roma?
«Senza dubbio la mia famiglia, e il sole: in Inghilterra piove sempre. Con i miei cari però ci sentiamo tutti i giorni. Per quanto riguarda il cibo, l'adattamento è stato un po' più difficile, ma poi mi sono abituato».
Quale è il suo sgarro preferito alla dieta?
«Ora che vivo in Inghilterra, mi gusto qualche hamburger, oppure una pizza quattro formaggi più salsiccia. Anzi, facciamo due (ride, ndc). Per il pasto libero prediligo l'immediato post-partita, così da rilassare tutto il corpo dopo una settimana di tensione».
Tra un placcaggio e l'altro, trova il tempo di staccare completamente la spina?
«Quando posso, mi godo una giornata alla spa. Ma il vero hobby, se così si può chiamare, è andare in palestra: è nato come un dovere e poi è divenuto un piacere».
Quali sono le sue mete' ideali per questa stagione?
«Parlando di club, visto che attualmente siamo a tre punti dal terzo posto, spero di arrivare ai playoff e, visto che siamo arrivati anche in semifinale di coppa, vorrei vincere quel trofeo. In azzurro voglio togliermi belle soddisfazioni al 6 Nazioni: conquistare due vittorie sarebbero bellissimo, e ce la possiamo fare».
Giacomo Rossetti
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