Inter a nervi tesi, cercasi Lukaku disperatamente. E la Curva Nord bacchetta Simone Inzaghi

Mercoledì 15 Febbraio 2023 di Alessio Agnelli
Inter a nervi tesi, cercasi Lukaku disperatamente. E la Curva Nord bacchetta Simone Inzaghi

MILANO - AAA, cercasi Romelu Lukaku, disperatamente.

A quasi sei mesi dall'infortunio di fine agosto (con doppia ricaduta a novembre e in gennaio, a onor di cronaca), in casa Inter la domanda all'ordine del giorno è sempre la stessa: che fine ha fatto Big Rom, quello in formato bomber implacabile (e Gigante sui manifesti e negli spot di InterTv) dell'ultimo scudetto nerazzurro?

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Anche lunedì a Marassi la risposta del centravanti belga è stata solo parziale e in apertura di gara, con un'occasionissima old-style, creata di fisico e muscoli come ai bei tempi, poi qualche buona sponda e sventagliata, il litigio con Barella (per un controllo sbagliato: «Non c'è niente da dire», il commento di ieri di Marotta) che non ha certo aiutato e la lenta, e progressiva, uscita di scena fino al cambio con Dzeko, al minuto 66.

Per il miglior Lukaku serve ancora tempo e un rodaggio più lungo, alla luce degli evidenti problemi di condizione, e di tenuta sul lungo periodo, palesati contro l'11 di Stankovic. Possibile che Inzaghi gli conceda una nuova chance dall'inizio già sabato sera, nell'anticipo di campionato del Meazza con l'Udinese. E l'imperativo è ritrovare il gol che manca in serie A dallo scorso 13 agosto (contro il Lecce, alla 1^ di campionato; il 26 ottobre, in Champions, il 2° centro stagionale del belga contro il Viktoria Plzen).

L'altra faccia della Lu-La spenta di Marassi è rappresentata, invece, da Lautaro Martinez, a secco contro la Samp, dopo 5 reti nelle precedenti 5 uscite di serie A: "Si continua -il commento social del Toro-. Non è stato il risultato che cercavamo e che volevamo. Ora testa bassa e lavorare, è l'unico modo per crescere. Grazie a tutti tifosi per il supporto di sempre». Anche se dalla Curva Nord sono bacchettate per tecnico e squadra: «Lo scialbo pareggio di Genova ha dimostrato ancora una volta che Inzaghi non riesce a motivare i ragazzi contro le piccole. Atteggiamento da squadra provinciale quello mostrato nel secondo tempo - la chiosa del tifo organizzato - Siamo l'Inter, è l'avversario che deve temerci, siamo noi che dovremmo aggredire e dimostrare la superiorità».

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