Dal 4 maggio 2021 sono passati 49 giorni, la bellezza di più di un mese e mezzo durante il quale la Roma si è resa conto che piazzare gli esuberi di ritorno dai club in cui erano parcheggiati potrebbe diventare un’impresa. Inizialmente l’obiettivo di Tiago Pinto era quello di consegnare a Mourinho già ai primi di luglio una squadra su cui lavorare, che fosse il più vicino possibile a quella che avrebbe utilizzato la prossima stagione.
Ed ecco, quindi, che la Roma è immobile sul mercato (come la maggior parte dei club italiani) in attesa che finisca l’Europeo e che qualcosa si sblocchi. Soprattutto in uscita perché il gm era certo che almeno Under, Kluivert e Olsen sarebbero stati di facile collocamento, ma gli ingaggi troppo alti ne hanno frenato la cessione. Ancora più difficoltoso sarà piazzare Pastore, Fazio, Santon e Nzonzi, condizione necessaria prima di cominciare la vera e propria campagna acquisti.
Ecco perché la Roma non è ancora riuscita a regalare a Mourinho Granit Xhaka: c’è l’accordo con il giocatore, ma l’Arsenal chiede 25 milioni, cifra troppo alta da assecondare in una condizione di bilancio preoccupante. Il lato positivo è che il tempo gioca a favore della Roma: mancano ancora due mesi alla fine del calciomercato e le opportunità da cogliere potrebbero essere dietro l’angolo, ma per il momento Mourinho dovrà accontentarsi e tentare la “missione impossibile” con ciò che avrà a disposizione. Intanto, cala l’entusiasmo di alcuni tifosi sui social che dopo il colpo Special One si aspettavano da subito i fuochi d’artificio, la consapevolezza è che ci sarà da attendere ma che il progetto dei Friedkin è solido nonostante le difficoltà a reperire fatturato da sponsor, stadio e marketing.