Un Antonio Conte senza filtri è quello che si è raccontato a Belve. L'ex allenatore della Juventus, nell'ultima stagione sulla panchina del Tottenham, ha parlato anche del suo futuro, aprendo alla possibilità di allenare la Roma: «Sicuramente Roma e Napoli sono due piazze che vorrei vivere, per la passione che ti trasferiscono. Mi auguro un domani che ci sia la possibilità di fare questa esperienza».
Una battuta Conte l'ha dedicata anche alla scelta di Roberto Mancini di lasciare la Nazionale per allenare l'Arabia Saudita: «Non voglio entrare nella questione e fare qualcosa che a me ha dato fastidio in altre circostanze. Stando ai giornali l’Arabia avrebbe fatto offerte a tutti, mi ci metto dentro anche io che ho rifiutato. Parliamo di club, non di nazionale. Penso che Mancini abbia fatto qualcosa di storico vincendo l’Europeo, poi c’è stata sicuramente la non partecipazione ai Mondiali... sono delle situazioni che lasciano delle ferite, Se fosse successo a me sarebbe stata durissima, ma in quel caso, forse sì, dopo sarei andato via».
Parlando di addii, il più doloroso per Conte è stato quello alla Juventus: «Quello di cui mi sono un po’ pentito è quello alla Juventus dopo tre anni. Quando anche per le piccole cose vedi grandi problemi decidi di andare via». Fagnani ha poi ricordato quando Conte, rivolgendosi a Mourinho, gli disse con tono minaccioso: «vediamoci in ufficio». E lui, ridendo, risponde: «Io vengo dalla strada, non se lo dimentichi mai».