È difficile, in teoria, perdere quando a gareggiare sei l'unico, eppure Lalit Kumar è riusciuto a infrangere un nuovo record. L'atleta indiano infatti si è ritrovato da solo in pista a gareggiare in occasione della finale dei 100 metri al Delhi State Championship. Tutti i suoi avversari si sono ritirati poco prima della partenza per paura dei controlli anti-doping. La ciligiena sulla torta è arrivata nelle ultime ore: Kumar è risultato positivo ad un test relativo all'utilizzo di sostanze illecite.
Lo steroide vietato
Il velocistà era stato considerato un vero e proprio esempio di onestà in occasione del prestigioso appuntamento del Campionati nazionali di atletica indiani. Al contrario degli altri sette concorrenti che si erano qualificati per l'attesa finale dello stadio Jawaharlal Nehru infatt non si era defilato quando c'era stata una fuga di notizie relativa alla presenza dei funzionari della NADA. Nelle ultime ore infatti si è diffusa la notizia che il campione di urina di Lalit Kumar raccolto dopo la gara del 26 settembre è risultato positivo ad uno steroide vietato.
La Difesa
Kumar dal canto suo ha negato di aver assunto qualsiasi tipo di sostanza per migliorare le prestazioni sportive, e crede infatti di essere stato incastrato.
Purtroppo per lui però non potrà presentare ricorso per far effettuare le controanalisi sul suo campione di urina. Il motivo? Non ha i soldi per pagare il test. La beffa oltre al danno: «Ho preso solo degli integratori proteici e forse erano contaminati».
La possibile squalifica
La paura di una possibile positività ha spaventato gli altri atleti, che potrebbero ora comunque andare incontro ad una squalifica di due anni secondo quanto dichiarato dal presidente della Delhi State Athletics Association, Joshua.Una situazione che ha fatto il giro del mondo, e che ha alimentato il dibattito sul fenomeno del doping nel panorama dell'atletica indiana.