Rai, il caso palinsesti: Giletti medita l'addio

Mercoledì 28 Giugno 2017 di Stefania Piras
Rai, il caso palinsesti: Giletti medita l'addio
Immaginate l'Arena di Massimo Giletti, e il suo 20 % di ascolti su Mediaset. La trasmissione, sparita dai palinsesti che oggi saranno presentati a Milano, potrebbe riemergere altrove, forse su Canale 5, ma non in Rai. Sono ore molto tumultuose per l'azienda e per Giletti stesso ritenuto il terzo volto di punta di viale Mazzini insieme a Fabio Fazio e Carlo Conti. Non è affatto detto che resti tale anche in futuro perché mai come oggi la prosecuzione del rapporto tra Giletti e l'azienda di Viale Mazzini è in bilico. Neanche quarantotto ore fa, Giletti ha avuto una franca discussione vis-à-vis con il nuovo direttore generale della Rai Mario Orfeo. Il conduttore eccepiva sulla soppressione dell'Arena, Orfeo sottolineava l'esigenza di voler cambiare formula per il contenitore della domenica pomeriggio rilanciando però con la lusinghiera offerta di dodici prestigiose prime serate sulla rete ammiraglia.

Una dozzina di appuntamenti per il sabato sera che però hanno lasciato Giletti perplesso. Per ora, fumata nera. L'azienda non è riuscita ancora a strappare un sì e Giletti ieri, molto presto di mattina, come nei versi di Dylan Thomas, ha incontrato per questioni molto più prosaiche, in maniera quasi carbonara, il direttore di Rai 1 Andrea Fabiano. Tema del rendez-vous tra Giletti e Fabiano, l'ipotesi di una permanenza mai incerta come in queste ore. Il dialogo è stato civile, ma la preoccupazione su una possibile rottura definitiva ha animato reazioni a catena. Cristina Parodi, la nuova padrona di casa di Domenica In, si è sentita in dovere di intervenire sui social, per sventolare il proprio dispiacere preventivo nel caso in cui «non ci fosse Giletti con la sua Arena» e lanciare una proposta: «Insieme faremmo un bel tandem!» che con ogni probabilità rimarrà lettera morta.

L'amarezza del conduttore però si è fatta sentire. Ai suoi collaboratori Giletti ha confessato di essere rimasto sorpreso per una svolta che non pensava di meritare dopo ventisette anni di servizio in Rai. E non punta sulla lesa maestà o sugli ascolti, ma su una libertà di movimento che senza la sua creatura, L'Arena, ritiene venga meno. A dar man forte al ragionamento del conduttore è intervenuto dall'esterno Fiorello: «Massimo è stato epurato, esautorato» ha detto lo showman siciliano nella sua diretta Facebook. Le scelte editoriali della Rai stanno andando altrove e Orfeo sta compiendo legittimamente le proprie. Farà lo stesso anche Giletti e quindi la frattura definitiva potrebbe essere nelle cose.

BASTA FILO DIRETTO
Orfeo punta su un'informazione meno gridata, su un pomeriggio domenicale dalle tinte più tenui, su una televisione in cui la rivisitazione in chiave moderna della tv di Funari abbia meno peso specifico di quanto non abbia avuto fino ad oggi. Se ne discuterà ancora a lungo mentre stamattina, intanto, alla presentazione dei palinsesti, Giletti non ci sarà. Sarà della partita invece Fabio Fazio, su cui ieri si è discusso ancora aspramente in Commissione di Vigilanza. «Ci è stato detto che se non avessimo chiuso l'accordo quella mattina, Fazio avrebbe firmato con una azienda concorrente» ha detto Arturo Diaconale scatenando le dure proteste di Brunetta e di Airola del M5S e il controcanto del Presidente Monica Maggioni: «Fabio Fazio fa parte della storia della Rai. Vedere transitare quel marchio, quel volto, quel format su un'altra emittente avrebbe comportato uno scossone al quale non so se la Rai avrebbe retto in termini di sistema». E ancora: «Io il contratto con la concorrente non l'ho visto, ma quale concorrente te lo farebbe vedere? Non ho dubbi sul fatto che esistesse e sono certa che chi lo ha negoziato negherà la sua esistenza».
 
Ultimo aggiornamento: 14:47