Twin Peaks, David Lynch: «Nel nuovo film i segreti di Laura Palmer»

Giovedì 18 Maggio 2017 di Francesca Scorcucchi
Twin Peaks, David Lynch: «Nel nuovo film i segreti di Laura Palmer»

«La gente parla, pensa, condivide idee, lavora a ipotesi come fanno i detective, cerca di capire. Mi piace la loro perseveranza. È una bella cosa». David Lynch non è affatto preoccupato delle teorie che i fan di Twin Peaks stanno enunciando in rete, sulla storia che sarà raccontata dal 21 maggio, quando, 25 anni dopo, tornerà sul piccolo schermo la serie che rivoluzionò il modo di fare televisione negli Stati Uniti. Un’anticipazione è arrivata da Cannes, la stesse prime due puntate che da domenica saranno in Italia trasmesse da Sky Atlantic, in contemporanea con gli Stati Uniti. Per ora i fan si sono dovuti accontentare di un trailer, una sequenza d’immagini inquietanti ma non esplicative: un uomo che attraversa una pozzanghera nel buio della notte, l’insegna del Double R Diner, la nebbia sulle montagne di Twin Peaks. I due autori, David Lynch e Mark Frost, sono bravissimi a creare aspettative senza anticipare nulla. «I trailer di oggi dicono troppo, credo che sia molto sbagliato. Io personalmente non voglio sapere niente prima di vedere un film o una serie», dice Lynch, che spiega la genesi di questo reboot: «Il mio coautore, Mark Frost, un giorno di ormai qualche anno fa mi ha invitato a pranzo fuori e insieme ci siamo messi a pensare. Ci sono venute delle idee. In un primo momento non ne abbiamo parlato con nessuno, perché non sapevamo se avrebbero portato da qualche parte, quando abbiamo capito che era così, abbiamo deciso di andare avanti. Quello che mi ha affascinato di questi mesi di produzione è stato capire che i fan erano in fibrillazione e che ognuno di loro aveva nella testa una storia differente».

Sarà una continuazione della storia raccontata 25 anni fa o cambierà tutto? 
«Quello non posso dirvelo, vi dirò invece che la storia degli ultimi sette giorni di Laura Palmer sono molto importanti per questo racconto». 

Venticinque anni fa, le sue idee applicate a Twin Peaks rivoluzionarono il mondo delle serie tv. Sente la responsabilità di dover fare qualcosa di altrettanto importante?
«Francamente quando lavoro a un progetto non bado a cosa ne penseranno i fan o gli addetti ai lavori. A me interessano solo due cose: la storia ed il modo in cui la storia deve essere raccontata e sono molto felice di come abbiamo raccontato questa storia».

Allora, nonostante il successo la serie durò solo due stagioni. Come mai? 
«Perché ad un certo punto rispondemmo alla domanda sbagliata».

La domanda ricorrente nella prima serie? “Chi ha ucciso Laura Palmer?”
«Esatto, era una di quelle domande alle quali né io né Frost volevamo dare una risposta. Era la gallina dalle uova d’oro, che se uccidi non produce più. Ad un certo punto ci è stato chiesto di delineare cosa realmente era successo, di dare un chiusura alla storia, dopo di che le cose non furono più le stesse».

E ora?
«E ora c’è venuta un’idea. Una buona idea, che ha portato ad altre buone idee».

L’ultimo suo film, al cinema, risale al 2006, Inland Empire. Ora preferisce il piccolo schermo? 
«Il fatto è che io non faccio mai questa distinzione, cinema o tv. Twin Peaks non l’ho mai vista come una produzione televisiva, era un film per me, l’ho girato come si gira un film e credo sia stato questo il segreto del suo successo. Poi i film che si fanno oggi al cinema non sono quelli che piacciono a me, e quelli che piacciono a me, non sono i film che hanno successo al cinema. Quindi ben venga la televisione».

Monica Bellucci, David Duchovny, Laura Dern, Naomi Watts, alcuni degli attori della prima serie: Sheryl Lee, Kyle MacLachlan, Mädchen Amick. E nomi che non hanno a che fare con il cinema o la tv, come il frontman dei Pearl Jam, Eddie Vedder. Come ha scelto il cast?
«Si tratta sempre di trovare la persona giusta per la giusta parte. E così, molto semplicemente, incontri gente, la ascolti, guardi i loro video e ti fai un’idea di come potrebbero funzionare per quella parte e poi decidi».

Spesso lavora con attori con cui ha già collaborato più volte, come Laura Dern.
«Amo Laura Dern. È tutto più facile con le persone che già conosci, con cui hai un’intesa che non deve essere spiegata con troppe parole». 

Lo scorso autunno Mark Frost ha pubblicato un libro, “Le vite segrete di Twin Peaks”. Anche quello è il risultato di questo vostro nuovo lavoro insieme? 
«No, non ha niente a che fare con questa nuova stagione. È un libro che ha scritto Mark ed è solo suo. Io non l’ho letto e non lo voglio leggere, non perché pensi che non sia ottimo, ma perché contiene le sue idee e non le mie. È la sua storia di Twin Peaks, e come dicevo prima, ognuno ha la sua idea. È il bello di questo nostro racconto, vale per i fan ma anche per noi autori».
 

Ultimo aggiornamento: 21 Maggio, 10:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA