Cultura: Torrenti, conferenza Aici occasione importante per Fvg

Venerdì 22 Settembre 2017
Trieste, 22 set - "La conferenza nazionale dell'Associazione delle istituzioni di cultura italiane è un evento di grande importanza e un'ottima occasione per mettere in vetrina il Friuli Venezia Giulia e la sua centralità culturale, ma anche un'opportunità di riflessione per favorire la messa in rete della realtà operanti in questo ambito".

Questa la posizione espressa dall'assessore regionale alla Cultura, Gianni Torrenti, a margine dell'apertura dell'evento realizzato nel capoluogo regionale dall'Aici (sodalizio che raccoglie le principali realtà culturali italiane) intitolato "Italia è cultura IV. La cultura e l'identità europea".

Torrenti ha spiegato che "alla società Filologica friulana, da tempo aderente ad Aici, si è aggiunto recentemente l'istituto regionale di cultura Istriano fiumana dalmata".

L'assessore ha quindi indicato che "lo sviluppo degli istituti umanistici e scientifici di cultura può essere accelerato da una rete di relazioni nazionali e internazionali. Proprio in questo campo la Regione sta investendo molte risorse ed è quindi soddisfatta di ospitare a Trieste, considerato luogo strategico per la cultura italiana, questo dibattito culturale definibile come un punto di partenza per mettere a disposizione degli istituti culturali i nostri centri di ricerca scientifica e - ha aggiunto - per approfondire le buone prassi sviluppatesi a livello nazionale", argomento sul quale è intervenuto, non a caso, anche il presidente di Area Science Park, Sergio Paoletti.

Un tema toccato anche dal presidente dell'Aici, Valdo Spini, il quale ha evidenziato che "non si può apprezzare il presente senza conoscere le sue radici storiche e, dato il ruolo importante dell'Europa, Trieste è la giusta sede per un dibattito che affronta il tema della cultura a tutto tondo".

Spini ha ribadito che l'obiettivo di Aici è "elevare il tono del dibattito culturale e trasmetterlo ai giovani del nostro Paese, soprattutto in questo momento di crisi della comprensione dei fenomeni che si verificano nel mondo, dagli effetti non previsti della globalizzazione ai cambiante climatici, alle migrazioni globali, all'innovazione tecnologica fino al terrorismo e alla violenza diffusa".

Il sottosegretario di Stato ai Beni e attività culturali e del turismo, Antimo Cesaro, nel proprio intervento ha quindi evidenziato come l'Europa meriti di esser oggetto di un'attenta riflessione "perché, al contrario di altri continenti, è un piccolo spazio con moltissima storia derivata da un susseguirsi di testimonianze di civiltà".

Cesaro ha rimarcato quanto profondamente sia radicata e percepita l'identità culturale europea e precisato che "il supporto ai percorsi culturali non si deve tradurre solo in sostegno economico e che queste risorse devono essere considerate investimenti e mai spese. Ogni euro investito in cultura genera infatti un moltiplicatore di valore con conseguenze occupazionali".

Il sottosegretario ha quindi spiegato che "la cultura è uno strumento di diplomazia straordinario e un investimento redditizio anche per la prevenzione della radicalizzazione, perché, se siamo forti della nostra identità, siamo capaci di dialogare in modo tollerante con le altre culture".

Il presidente della Biennale di Venezia, Paolo Baratta, ha analizzato il termine cultura e illustrato come nel tempo ne siano stati dilatati i confini e le accezioni, sottolineando che "l'ansia dello sviluppo ci porta a vedere la cultura come un rimedio alle questioni" e che "l'introduzione di un sentimento di indistinzione, che soffoca lo spirito critico, nell'ansia di venderci al mondo è il vero segno di questi anni. Branding e cultura non vanno insieme".

Sottolineando come la premessa della cultura sia la consapevolezza critica, Baratta ha rimarcato quanto questa sia "necessaria per affrontare la complessità della natura umana e delle scelte che dobbiamo compiere ogni giorno". ARC/MA/fc

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