Vanzina: «Vi racconto Cinecittà, dove tutto merita un premio Oscar»

La fabbrica dei sogni, oggi anche polo prestigioso del digitale, potrà far volare verso il futuro la Capitale e lo stile italiano

Sabato 17 Giugno 2023 di Enrico Vanzina
Una scenografia di Roma Antica all'interno degli studi di Cinecittà

Questo nostro amato quotidiano, il quotidiano di Roma nato nel 1878, aveva già cinquantotto anni quando furono inaugurati, nel 1936, gli studi cinematografici di Cinecittà.

Come dire: Il Messaggero, rispetto a Cinecittà, aveva l’età di un nonno. Eppure, nel corso del tempo, tra il nostro giornale e gli studios romani si è creato un rapporto simbiotico, come se Il Messaggero, narrando sulle sue pagine la cavalcata trionfale di Cinecittà nell’immaginario planetario, fosse diventato un suo biografo coetaneo.

La Hollywood sul Tevere  

Ogni film, ogni star, ogni regista che ha trovato casa in quei mitici teatri di via Tuscolana è stato seguito passo passo dai cronisti e dai notisti di via del Tritone. Se mettessimo insieme queste cronache infinite ne verrebbe fuori un grande romanzo sul Cinema a Roma. Qualcosa di epocale. È per questo che, in un progetto di rinascita della nostra capitale, Cinecittà occupa un posto speciale. Cinecittà fa parte della nostra storia, anzi è la nostra storia e continuerà ad esserlo per sempre. Perché all’interno di quei quaranta ettari di terreno trasformato in fabbrica dei sogni sono nate opere eterne. La lista di questi film è infinita. Praticamente tutto il grande cinema italiano è stato realizzato nel buio di quei teatri oramai entrati nella leggenda. Cinecittà è stata all’inizio la casa di Pastore, Carmine Gallone e di tutto il cinema dell’anteguerra. Poi in epoca repubblicana è diventata la casa di Federico Fellini, di Marcello Mastroianni, di Sergio Leone, di Luchino Visconti, di Anna Magnani, di Alberto Sordi, di Vittorio De Sica, di Sophia Loren, di Claudia Cardinale, di Pier Paolo Pasolini. Naturalmente alla lista, per difetto, mancano i nomi di altre centinaia di importantissimi registi e attori italiani che hanno varcato i cancelli del nostro tempio cinematografico. Ma sono stati soprattutto i grandi nomi stranieri, tra i quali quelli di Hollywood, a rendere Cinecittà un marchio internazionale. Martin Scorsese, Francis Ford Coppola con i loro capolavori ambientati in America ma realizzati a Roma. E prima di loro le grandi produzioni americane di Quo Vadis, Ben Hur, Cleopatra, film che hanno riportato sullo schermo la Storia Antica di Roma, ridando forza evocativa alla potenza del nostro passato. Cinecittà ha aiutato il Colosseo, i Fori, le Terme, il Circo Massimo, le Catacombe a riemergere in maniera moderna nell’immaginario degli spettatori mondiali. I numeri di queste eccellenze sono impressionanti.

Negli studios capitolini sono stati girati più di tremila film, dei quali novanta hanno ricevuto una candidatura all’Oscar e cinquanta lo hanno poi vinto. Tanto da far diventare Cinecittà un marchio globale di qualità assoluta. La forza di Cinecittà, infatti, sta nell’aver sempre ospitato e fatto crescere al suo interno artigiani, tecnici e maestranze di livello straordinario. Le scenografie, le opere scenotecniche, i reparti di attrezzeria e di illuminazione, hanno forgiato generazioni di specialisti in grado di realizzare anche l’impossibile. E così la duttile intelligenza italiana, la stessa che ci ha permesso di essere famosi nel Rinascimento, ha reso possibile il miracolo di far diventare Roma una cugina stretta di Hollywood. La famosa Hollywood sul Tevere. In buona salute ancora oggi, con tantissime produzioni estere in fila per girare qui da noi. E grazie ai lungimiranti investimenti che hanno fatto nascere a Cinecittà un polo di grande livello per quello che riguardo il digitale e gli effetti visivi, si è chiuso il cerchio: dalle riprese in teatro fino alla post produzione il ciclo di realizzazione di un film è completo. Tutto ciò non va dimenticato. Anzi, va celebrato e preso come punto di partenza per un nuovo salto in avanti della nostra capitale nel futuro universo globale del cinema. Ma non si tratta solo di una ricerca narcisistica della gloria. Un nuovo sviluppo di Cinecittà avrà delle ricadute importanti sull’occupazione e soprattutto sul turismo. Immaginare una Roma moderna e all’avanguardia, senza il traino d’immagine che Cinecittà può garantire nel mondo sarebbe un errore gravissimo.

L'occasione di Cinecittà

Perché Cinecittà è una grande occasione non solo per Roma, ma per l’Italia intera. Oggi in moltissime università si studia quello che viene definito il “cine turismo”. È emerso che il sessanta per cento delle scelte per andare a visitare un luogo scaturiscono dall’aver visto quel luogo in un film. In questo caso, Cinecittà avrebbe un doppio vantaggio: è la fabbrica per eccellenza dei film, ma è anche un biglietto da visita di Roma. Nel senso più magico del termine: presenta Roma come luogo privilegiato dei sogni. Per cui lunga vita a Cinecittà che ha raccontato i sogni più belli di intere generazioni. E ha imposto nel mondo il gusto italiano, l’eleganza italiana e l’intelligenza italiana che vola in alto nel cielo dipinto di blu come nella meravigliosa canzone di Modugno. Sì, proviamo a volare verso il futuro con lo stile italiano. Che è sempre vincente. Facciamo diventare Roma da Oscar.

Ultimo aggiornamento: 19 Giugno, 07:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA