La rivoluzione potrebbe partire da settembre e coinvolgere tutti i pazienti del Lazio di malattie croniche: chi soffre di patologie cardiovascolari e diabete, per esempio. Ebbene, tutte quelle confezioni dei farmaci che a casa affollano gli armadietti e riempiono i calendari di pro memoria, potrebbero scomparire. La Regione ha creato un gruppo di lavoro tra Asl, associazioni di categoria e farmacie, per fare quello che in gergo chiamano sconfezionamento e riconfezionamento.
In pratica, funzionerà così: il medico prescrive (come sempre) la cura necessaria sulle ricette.
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CHI PARTECIPA
Il tavolo di lavoro è composto da Federfarma Roma, Federfarma Lazio, Assofarm, dall'Ordine dei farmacisti di Roma, dalle Asl Roma 2 e Roma 6 e da Farmacap. Loro è il compito di redigere un documento nel quale saranno indicate le procedure per lo sconfezionamento dei medicinali industriali e il loro riconfezionamento, in dosi personalizzate per ogni assistito, secondo quanto prescritto dal medico curante. Il primo incontro del tavolo di lavoro è previsto per il prossimo 11 luglio.
I TEMPI
«Stiamo stringendo i tempi, vogliamo essere operativi spiega Andrea Cicconetti, presidente di Federfarma Roma Se tutto andrà bene contiamo di partire con il servizio a settembre». Cicconetti sottolinea come questo potrà essere un vantaggio, oltre che per la salute di chi ha più malattie croniche da gestire, anche per le casse pubbliche: chi è più in salute, infatti può avere un minor rischio di effetti gravi per la sua patologia. «Il farmacista aprirà il blister e lo riconfezionerà in uno più grande, mettendo tutte le compresse e spiegando cosa ci sarà all'interno - prosegue il rappresentante di Federfarma Roma - Il cittadino andrà in farmacia e ritirerà le nuove confezioni entro 24 ore». Ma quante farmacie aderiranno? Per ora si sta pensando a una partecipazione volontaria, quindi non tutte le croci verdi della Regione potranno avere questo servizio. Si partirà con una fase sperimentale e, almeno in questo primo periodo, si tratta di un progetto a totale carico del paziente. «In futuro la Regione potrà pensare di attingere ai fondi della farmacia dei servizi, magari per dare un accesso gratuito ad alcune particolari categorie di persone. In Lombardia sono già partiti circa tre mesi fa e non ci sono criticità», prosegue Cicconetti.
Il progetto potrebbe portare, a lungo termine, a una personalizzazione sempre maggiore del servizio farmaceutico, riprendendo alcune esperienze dall'estero che portano i malati ad avere il numero esatto di compresse o capsule sulla base di quanto indicato dal medico. Ma questo percorso, ora, non è in programma. «Si tratta di un'esperienza ripresa da altri Paesi che però non fa ora parte di questo piano», conclude Cicconetti.
Intanto, però, la rivoluzione parte dal superblister con più farmaci che potrebbe arrivare dopo l'estate. Chi segue una terapia in modo distratto, dunque, è avvisato: può trovare un nuovo alleato entrando in farmacia.