Sono almeno tre i colpi messi a segno da Cristiano Esposito, il rapinatore rapper violento di 25 anni che da aprile scorso ha seminato il panico tra Acilia.
GLI EPISODI
Poi ieri l’ordinanza di custodia cautelare firmata dalla gip del tribunale di Roma, Flavia Costantini, su richiesta del pubblico ministero e notificata a Esposito dai poliziotti di Ostia direttamente dietro le sbarre dove si trova dal giorno dell’arresto. La violenza riscontrata nei tre episodi che gli vengono contestati, aveva destato allarme sociale soprattutto ad Acilia. Sono tre, al momento, le rapine nelle quali è stato riconosciuto. Il 27 aprile scorso avrebbe aggredito un giovane fuori da un bar in via dei Monti San Paolo e, per sottrargli il portafogli, gli avrebbe sferrato un pugno in pieno viso facendolo cadere a terra, provocandogli diverse fratture ed una prognosi di venti giorni. Il 18 maggio avrebbe aggredito una coppia di ragazzi alla fermata Metromare di Acilia. Esposito si sarebbe avvicinato ai giovani chiedendogli una sigaretta e di cambiare una banconota da dieci euro con due da cinque. Il ragazzo gli avrebbe detto di non avere denaro. Una risposta che avrebbe scatenato la rabbia del rapinatore. Esposito avrebbe tirato fuori un coltellino cercando invano di colpire il giovane all’addome e alla schiena e infine ferendolo a una spalla. Avrebbe poi minacciato la ragazza rapinandola dei soldi che aveva con sé. Qualche giorno dopo, il 23 maggio, nella zona di piazza Capelvenere, sotto la minaccia di un coltello, avrebbe rapinato un ragazzo del cellulare.
LE INDAGINI
Tutte le testimonianze e le immagini di videosorveglianza che ritraggono il malvivente sono stati passati al setaccio dal pubblico ministero che nei giorni scorsi aveva chiesto al gip l’ordinanza di custodia cautelare per i tre episodi. La giudice Costantini ha accolto l’istanza del pm, ritenendo che sussista «il pericolo di reiterazione di reati della stessa specie – si legge sull’ordinanza - appare evidente che Esposito sia una persona violenta, in cerca di denaro, che intende ottenere a tutti i costi, pronto a colpire le vittime con il coltello o anche con i pugni. Allo stato l’unica misura idonea, adeguata e proporzionata ai fatti – conclude la gip – è la custodia cautelare in carcere». Esposito era già stato condannato nel 2019 per lesioni personale e tre anni fa per maltrattamenti in famiglia. Le indagini degli agenti del Decimo distretto Lido, tuttavia, proseguono per capire se Esposito sia l’autore di altri colpi sui quali gli investigatori stanno effettuando indagini scrupolose.